GIACOMO PRENCIPE
Cultura e spettacoli

Il grande show dei Rammstein. Ettolitri di benzina in fiamme per il sestetto tedesco

I 55mila fans in Rcf Arena resistono al caldo e invadono anche il Villaggio Reggiane. Organizzazione al top all’interno. Punti critici: sicurezza in stazione e assenza navette.

Il grande show dei Rammstein. Ettolitri di benzina in fiamme per il sestetto tedesco

Il grande show dei Rammstein. Ettolitri di benzina in fiamme per il sestetto tedesco

Reggio Emilia, 22 luglio 2024 – Benzina, sudore e fiamme: tre parole per sintetizzare il pirotecnico live dei Rammstein andato in scena ieri sera a Rcf Arena. L’inizio è scandito dalle musiche di Handel, compositore tedesco barocco, che accompagna letteralmente la discesa del sestetto tedesco sul palco dalla architettura industriale, pronto a illuminare il campovolo con effetti speciali a base di fuoco e fiamme che a fine show bruceranno quasi 1000 litri di benzina. Ramm4 è il pezzo di apertura, ritmato e incalzante con il testo che è un collage dei titoli dei pezzi più famosi della band: Ja, Nein, Rammstein! è il ritornello. Ed è proprio così, i 55 mila acclamano in coro i sei berlinesi come un sol uomo.

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Il pomeriggio d’attesa

Da tutta Europa a Reggio Emilia: il pubblico dei Rammstein che approda all’RCF Arena si dimostra ancora una volta multiculturale e internazionale. Basta un giro per le vie del centro per rendersi conto della composizione variegata del pubblico che nel giro di poche ore avrebbe affollato i settori dell’Arena: tanti tedeschi, ovviamente, italiani, olandesi, finlandesi. Un richiamo musicale, quello della band metal teutonica, a cui hanno risposto in 55mila. Teemu, Mika, Sami, Anni, Rikka e Tiia vengono dal nord della Finlandia, e non tralasciano problematiche ben note ai reggiani. Li incontriamo al villaggio Reggiane allestito per accogliere gli spettatori prima e dopo lo show: "Siamo arrivati ieri a Bologna – racconta Teemu – e siamo arrivati in città con il treno. Purtroppo arrivati in stazione abbiamo cercato un posto dove mangiare il pranzo al sacco, ma non abbiamo trovato un bel contesto per quanto riguarda la sicurezza. Noi finlandesi non siamo abituati a cose del genere, non ci siamo sentiti accolti. Questa zona (il villaggio Reggiane, ndr) è molto bella, ma l’arrivo è stato difficile". Non solo giovani, ma anche i fan più agé come Frits, dai Paesi Bassi, non si è fatto mancare la sua esperienza musicale in Italia: "Siamo arrivati in aereo a Bologna e in questi giorni alloggiamo in un hotel in città".

Tantissimi anche gli italiani. Sempre al villaggio Reggiane Luca Piacentini racconta del suo viaggio da Roma a Reggio via bus: "Il viaggio è andato bene, sono arrivato alle 5.30 del mattino e non ho avuto problemi. Ho trovato una città pulita e ordinata. Devo ammettere, però, che solo quando è arrivato il presidio di polizia in stazione la situazione è migliorata". Non mancano però alcuni suggerimenti già sentiti negli scorsi concerti: "Dopo il concerto prenderò il treno alta velocità alla Mediopadana, ma purtroppo non c’è nessun servizio di navetta dedicato. Camminerò per un’ora, e non è un problema, però in altri concerti questo servizio c’era". Finalmente si entra. L’ingresso è agevole. Passati i controlli gesti di euforia ed entusiasmo puntellano il boulevard che porta all’arena. Il palco è lì, pronto per fare fuoco e fiamme. Durante l’attesa uno spettatore si sente male, ma i soccorsi sono veloci. Il sole tramonta su Reggio, si avvicina l’inizio dello show: un altro “sonne” sta per illuminare i 55mila di Campovolo.