CLAUDIO LAVAGGI
Cronaca

Yassin, alfiere reggiano: "Alle olimpiadi darò tutto"

Il mezzofondista Bouih ha ricevuto dalle mani del sindaco il Primo Tricolore "Fiero ed emozionato per questo simbolo di Reggio in Italia e nel mondo".

Yassin, alfiere reggiano: "Alle olimpiadi darò tutto"

Mamma Laila, l’atleta, il sindaco Massari, l’assessora Bondavalli e papà Lahcen

Ormai è in partenza, ma con un compagno di viaggio in più davvero speciale e prezioso: Yassin Bouih, in pista il 5 agosto alle olimpiadi di Parigi nella semifinale dei 3000 siepi, porterà con sé copia del "Primo Tricolore" che il sindaco Marco Massari e l’assessora allo Sport Stefania Bondavalli hanno consegnato ieri a lui, in rappresentanza della comitiva reggiana che comprende anche la velocista Zaynab Dosso, la nuotatrice Sofia Morini e la paraciclista Ana Maria Vitelaru. Una cerimonia partecipata che ha fatto emozionare anche i suoi genitori, Meskour Laila e Lahcen, e la signora Gilioli il cui marito, Paolo, fu il primo a credere in questo ragazzino magrissimo che voleva fare velocità, ma poi si convertì al mezzofondo. "Ho scritto al presidente del Coni – ha detto il sindaco – per sottolineare come il Tricolore che si troveranno tra le mani tutti gli atleti azzurri non sia considerato un pezzo di stoffa colorata, ma il valore di tutta una comunità". "Sono fiero ed emozionato – dice Yassin – fui ricevuto molti anni fa in Comune per la mia prima maglia azzurra e ora arrivo a ricevere il simbolo di Reggio in Italia e nel mondo".

Quando partirà?

"Il 2 agosto, proprio quando la reggiana Zaynab Dosso sarà impegnata nelle batterie dei 100 metri piani".

Ci può promettere qualcosa?

"Il 100% dell’impegno e se possibile anche di più. Questo è già un sogno che si avvera: un ragazzo reggiano che arriva alle olimpiadi, come già Stefano Baldini o lo stesso Giuliano Razzoli che mi ha chiamato per l’in bocca al lupo. Io ci sono arrivato dopo tante sconfitte che mi hanno fatto crescere. Sognare si può e si deve".

E lei sogna una medaglia?

"Allora, io sto bene, darò tutto, ma già superare il primo turno che vuole dire essere tra i primi 16 al mondo deve essere considerato un risultato eccezionale".

Pensieri, scaramanzie?

"Mi porto i miei manicotti, ma anche la spilla della prima convocazione in azzurro del prof Paolo Gilioli che mi ha donato la moglie e che mi ha fatto emozionare". Con Yassin c’erano anche i genitori, a Reggio da 30 anni. "E’ spettacolare vedere mio figlio qui – dice papà Lahcen – da piccolo lo scarrozzavo avanti e indietro sui tutti i campi di gara. E ora che va alle olimpiadi, beh, mia moglie ed io saremo a Parigi come i suoi più grandi tifosi".