Violenza sessuale e stalking: "Abusò del figlioletto di appena quattro anni"

Il piccolo mostrò alla pediatra attraverso un pupazzo i ’giochi’ che faceva col padre. La mamma: "Ogni volta che lo vedeva, sentiva dolore fisico". Udienza straziante.

Violenza sessuale e stalking: "Abusò del figlioletto di appena quattro anni"

Il piccolo mostrò alla pediatra attraverso un pupazzo i ’giochi’ che faceva col padre. La mamma: "Ogni volta che lo vedeva, sentiva dolore fisico". Udienza straziante.

Un terribile sospetto che ha preso forma dopo uno strano gioco fatto nello studio della pediatra: "Era l’8 ottobre 2018 quando la madre mi raccontò che il figlio, 4 anni, toccava il fondoschiena dei parenti in Marocco. Il piccolo le disse: ’È il gioco che il papà fa con me’. In studio da me – racconta il medico – chiesi al bimbo quali giochi facesse col padre. Lui prese un pupazzo, lo mise a testa in giù e gli toccò il sedere. Dissi alla mamma che lo avrei inviato al pronto soccorso". Davanti al collegio dei giudici presieduto da Giovanni Ghini, a latere Silvia Semprini e Andrea Rat, ieri sono stati ascoltati la pediatra e altri testimoni di parte civile nel processo che vede imputato il padre, un marocchino nato nel 1978. Secondo la pubblica accusa, in più occasioni, nell’ottobre 2018 avrebbe costretto il figlio di 4 anni a subire atti sessuali. L’ex moglie e madre lo ha anche denunciato per condotte persecutorie avvenute subito dopo, dal novembre 2018 al settembre 2019. Deve rispondere di violenza sessuale aggravata e stalking, accuse formulate dal pm Valentina Salvi (foto), ieri sostituta in aula dal pm Isabella Chiesi. L’imputato era stato sottoposto al divieto di avvicinamento a moglie e figlio e divieto di dimora a Reggio: da anni il suo avvocato difensore Marco Pinotti non riesce a contattarlo. La donna si è costituita parte civile, tutelata dall’avvocato Giulia Quadri: sentita nell’ottobre 2022, aveva raccontato che il figlio le diceva che ogni volta che vedeva il padre sentiva dolore fisico. E che lei riceveva dall’ex molti messaggi e minacce di morte, arrivando al punto di stare al buio in casa propria per non dare segno della propria presenza. Toccante la testimonianza della segretaria della pediatra, che diede alla donna un seggiolone per bimbi e altre cose: "La vedevo spaesata, volevo aiutarla". Ha ripercorso le pesanti confidenze ricevute dalla madre, la visita con la pediatra, le minacce sotto casa: "La misi in contatto con un mio amico poliziotto e lei fu portata in una casa di protezione, dove fu minacciata anche attraverso altri marocchini. Lei mi inviò conversazioni dove l’ex fingeva che non fosse accaduto nulla e le chiedeva di tornare a casa. Era distrutta". La testimone dice di averla aiutata "a togliersi da Reggio, sperando che si ricongiungesse con i parenti in Francia, ma poi tornò per motivi di salute". Conclusa la testimonianza, le due donne si sono abbracciate in aula e la madre si è sciolta in lacrime.

Alessandra Codeluppi