È stata alleggerita la misura cautelare per il 52enne Andrea Davoli, ex insegnante ed educatore di Comunione e Liberazione: non più il carcere a Verona, ma i domiciliari a Caorle. Lo ha deciso Silvia Guareschi per l’uomo reggiano che era stato arrestato il 19 agosto per un’ipotesi di violenza sessuale su una 14enne. Secondo la ricostruzione investigativa, il primo approccio con la minore avvenne a Viserbella (Rimini) durante un seminario in vista della Pasqua; poi gli incontri sarebbero proseguiti anche a Reggio, sino a fine maggio, quando la famiglia della ragazzina ha scoperto la storia da alcune chat e sporse denuncia. Le indagini, avviate a Rimini, sono poi passate al pm Maria Rita Pantani. Dopo l’arresto a Caorle, lui era stato portato nel carcere di Pordenone. Durante l’interrogatorio di garanzia, Davoli aveva sostenuto che era stata lei a prendere l’iniziativa e che lui aveva ceduto dopo 15 anni di castità al centro di un voto religioso. Poi era stato trasferito a Verona, dove il carcere era stato confermato prima dal gip Guareschi e poi dal Riesame. L’avvocato difensore Liborio Cataliotti ha di nuovo presentato un’istanza di domiciliari, questa volta accolta. Il legale ha depositato il programma psicoterapeutico che Davoli sta seguendo e l’ha discusso in tribunale, sostenendo che i domiciliari fossero sufficienti a contenere eventuali rischi. La richiesta è stata accolta dal giudice Guareschi, secondo cui il percorso terapeutico, il divieto di utilizzo di strumenti informatici e la distanza tra loro sono adeguati a evitare il pericolo di recidiva.
Alessandra Codeluppi