LARA MARIA FERRARI
Cronaca

Vi presento il mio Festival: "Punto sui valori sociali"

Giulia Morelli è la neodirettrice artistica della kermesse cinefila di Brescello

Vi presento il mio Festival: "Punto sui valori sociali"

Vi presento il mio Festival: "Punto sui valori sociali"

"Senza la scrittura il cinema forse non esisterebbe e con la guida di artisti e studiosi analizzeremo questa relazione".

Così Giulia Morelli, neo direttrice artistica del Brescello Film Festival (appuntamenti in piazza Matteotti oggi e domani per la ventesima edizione).

Giulia, lei è cresciuta all’ombra del Pasquino. Può spiegare, per i non avvezzi ?

"Pasquino è il soprannome della statua del ‘500 di Ercole Benefattore del Sansovino, la cui copia domina la piazza di Brescello. Qui sono cresciuta. Ora lavoro tra Milano e Roma ma quando la Fondazione Paese di Don Camillo e Peppone, che organizza il Brescello Film Festival, mi ha proposto di curarne la direzione artistica ho accettato subito, per ripagare il servizio offerto da questo presidio culturale piccolo ma vitale, come molti altri in provincia, che permette a tante persone di scoprire e amare il cinema".

Sceneggiatrice, autrice tv e podcaster. Quali i suoi progetti più recenti e quelli di cui va più fiera ?

"Io e Spotty, uscito in sala nel 2022, film che racconta in modo surreale e delicato la diversità ma anche il disagio di molti giovani; la trilogia di documentari sui progetti speciali di Biennale Danza, diretta da Wayne McGregor realizzati per Rai Cultura; la serie podcast Gagliarda Potenza su vita e opere di Goliarda Sapienza, ideato con il collettivo Mis(S)conosciute e prodotto da Emons Record".

Entriamo nelle trame della sua scrittura. Quali contenuti privilegia e con quale stile ?

"Mi piace inseguire storie minute, insolite, che nascondano un elemento sorprendente decisivo per innescare il racconto e mettere in scena la forza prorompente di chi afferma la propria differenza. Per farlo bene, bisogna immergersi nella ricerca e poi nella scrittura, evitando soluzioni facili: per produrre cambiamento serve applicazione e ‘difformità’ dalla norma".

Quale nuovo imprinting ha dato al festival?

"Vorrei rafforzare l’origine cinefila del festival mantenendone la vocazione popolare, portando al pubblico contenuti che mettano in gioco valori estetici, sociali, civili, politici fondamentali per leggere il presente: film, ma anche incontri e libri per approfondirne i temi e guidare la visione. Con la Fondazione, vorrei coinvolgere un pubblico ampio, generare collaborazioni e creare opportunità culturali per i brescellesi vecchi e nuovi, aprendosi verso l’esterno".

Evento in memoria di Giacomo Matteotti e un focus su Goliarda Sapienza e Annie Ernaux. Come spiega queste scelte?

"Indagheremo il rapporto tra parola e schermo, filtrato attraverso il racconto biografico. La serata (oggi) matteottiana è un omaggio civile al primo martire del fascismo a 100 anni dal delitto: sulla piazza a lui dedicata si svolge il festival. Il focus su Sapienza e Ernaux (domani) presenta due voci tra le più rilevanti della letteratura europea del ‘900 a vario titolo prestate al cinema".

Alle 19 la presentazione di "Matteotti. Dieci vite" con l’autore Vittorio Zincone in dialogo con Andrea Rapini: alle 21,15 proiezione film "Il delitto Matteotti" di Florestano Vancini.