Verso il maxi parco fotovoltaico: ora ’si sposta’ vicino alla via Emilia

Il piano: impianto da 80 ettari. L’azienda non retrocede. Domani sera incontro pubblico. al centro Mavarta.

Verso il maxi parco fotovoltaico: ora ’si sposta’ vicino alla via Emilia

Il piano: impianto da 80 ettari. L’azienda non retrocede. Domani sera incontro pubblico. al centro Mavarta.

Maxi parco agrivoltaico, la Lilo Solar (appartenente a una multinazionale spagnola) non retrocede davanti alle osservazioni degli enti locali e alla forte opposizione politica trasversale al suo progetto di realizzare un impianto su una superficie di 80 ettari di terreno agricolo produttivo, a nord della via Emilia di fronte alla Corte Spalletti. L’azienda ha infatti risposto alle osservazioni presentando nuovi documenti e un parziale aggiornamento del progetto: la nuova proposta porta i pannelli fotovoltaici direttamente a ridosso della via Emilia. Entro il 24 ottobre Regione, Provincia e Comune potevano fare controdeduzioni alla nuova proposta; a tutt’oggi sul sito del Ministero non sono state inviate dagli enti interessati ma potrebbero arrivare a breve. Sul tema, così rilevante per Sant’Ilario e Calerno, il gruppo consiliare Alternativa Civica ha convocato un incontro pubblico domani alle 20.45 al centro Mavarta in via Piave 2. Il progetto sarà illustrato dai consiglieri comunali di Alternativa e sottoposto a una valutazione critica con il coinvolgimento dei cittadini: "Si tratta di un territorio di alto valore agricolo, paesaggistico e storico". Nonostante l’opposizione di Comune, Provincia, Regione e altri enti, la legislazione europea e nazionale sulle energie rinnovabili non prevede che possano di fatto mettere un veto a questi impianti monstre. Alternativa Civica "è favorevole allo sviluppo delle rinnovabili, ma gli impianti devono essere localizzati in modo da non arrecare danni all’ambiente. Purtroppo non è così per il progetto: ha una superficie pari al 4% del territorio comunale, molto superiore a quella del villaggio industriale Bellarosa. È incompatibile con la pianificazione pubblica del territorio, con la tutela di un’area unica, la salvaguardia dell’attività agricola e del nostro paesaggio". Secondo Alternativa la posa dei pannelli dovrebbe avvenire "in aree dismesse o improduttive, sui tetti dei capannoni, nei parcheggi dei centri commerciali". E ritiene che il progetto "possa essere fermato o modificato per ridurne l’impatto" e che "dovrebbe almeno portare vantaggi sul costo dell’energia ai cittadini e alle imprese del territorio".

Francesca Chilloni