REDAZIONE REGGIO EMILIA

Veronica, un oro che è una vittoria di squadra

Campionessa italiana paralimpica di spada, il suo successo è frutto del grande lavoro con fisioterapisti e terapisti occupazionali dell’Ausl

La rubierese Veronica Martini di 24 anni nei giorni scorsi ha conquistato il titolo di campionessa italiana paralimpica di spada. Ci sono grinta, tenacia e determinazione dietro al suo importante risultato. Una storia di riscatto e inclusione sportiva, ma sicuramente anche di rete e integrazione tra servizi sanitari e territorio. Dietro a questa vittoria c’è infatti il grandissimo lavoro di squadra svolto negli anni e nei mesi precedenti da fisioterapisti e terapisti occupazionali dell’azienda Usl Irccs di Reggio.

Nel 2018 Maria Lucia Campani (terapista occupazionale), Laura Ballestriero (fisioterapista), Maurizio Cocchi (counselor) e Marzio Achille (fisiatra) del servizio di riabilitazione territoriale di Albinea conoscono Veronica che dal 2015, a seguito di una patologia di natura neurologica, si trova a gestire gli esiti di un’emiparesi laterale. L’équipe inizia a svolgere un cammino riabilitativo con la ragazza e i professionisti, al termine del percorso, si rendono però conto che c’è ancora tanto lavoro da fare.

Veronica, sportiva da sempre, avrebbe avuto la forza di tornare ad amare lo sport? Il servizio propone di inviare Veronica Martini alla medicina dello sport di Reggio dove dal 2010 è attivo un ambulatorio specializzato dedicato alla disabilità e fragilità. Il team, composto da un medico dello sport, un fisiatra, un terapista occupazionale e alcuni infermieri lavora in rete con ‘All Inclusive Sport’, il progetto coordinato dal Centro Servizi per il Volontariato Csv Emilia, che si occupa di inserire bambini e ragazzi con disabilità nelle associazioni sportive del territorio.

Lo staff si impegna per rispondere ai bisogni di Veronica e per capire quale possa essere la disciplina sportiva per lei. Sono proposte alla ragazza l’handbike e la scherma in carrozzina. Opta per la scherma, viene presentata e inserita nel Club Ama Scherma Koala e inizia la strada verso il successo.

Non è stata una strada tutta in discesa. La paura di non riuscire e la poca fiducia in sé inizialmente hanno provato ad abbattere Veronica che oggi, su quella carrozzina, ci si siede solo per affrontare le gare con la spada. Per il resto del tempo invece, armata di stampella, affronta le esperienze di vita quotidiana con determinazione e il giusto supporto.

Soddisfazione è stata espressa da Michela Compiani, terapista occupazionale della medicina dello sport che si occupa di progetti sull’integrazione e l’inserimento di bambini e ragazzi con fragilità e disabilità in contesti sportivi accoglienti. "E’ stato – dice Michela Compiani – un lavoro di squadra e di rete da subito ed è stato un atto di coraggio, da parte di Veronica e di coloro che l’hanno sostenuta: la scelta di ripartire percorrendo terreni mai battuti, la capacità di riconoscere le proprie abilità usandole per fare bene e fare sempre meglio. Siamo orgogliosi di questa grande ragazza".

Matteo Barca