Sindaco Luca Vecchi, sabato con il concerto dei Pinguini tattici nucleari si è chiusa la stagione in Rcf Arena. Cosa ha visto di diverso in questo ultimo evento?
"Penso abbia funzionato meglio l’aspetto organizzativo rispetto a Harry Styles, chiaramente con 20mila persone in meno. L’unico limite è l’afflusso e il deflusso, che però ha un tema: la stragrande maggioranza del pubblico è arrivata nell’ultima ora. Devo dire che invece il deflusso in 2 ore e mezza è soddisfacente".
Cosa le hanno detto i ragazzi della band nei camerini?
"Francamente mi sentivo anche in imbarazzo, dato che mancava un’ora al concerto e mi hanno chiesto di salutarli. Sono ragazzi molto umili. E mi hanno ringraziato perché in quei 2 minuti hanno spezzato l’ansia. Riccardo mi ha detto: ’Due anni fa non sapevamo se la musica potesse diventare il nostro lavoro, e ora siamo qui con 80mila persone’. Sanno trasmettere la fatica del percorso e la consapevolezza del successo".
E dell’Arena cosa pensano gli organizzatori?
"Nella fase iniziale del 2022 c’era nei promoter molta prudenza sull’affidabilità dell’Arena, comprensibile. Ora ricontro la convinzione che questa sia una venue perfetta, con caratteristiche tecnologiche, di suono e logistiche uniche".
La Rcf Arena avrà un effetto-Mediopadana? Andrà oltre le aspettative?
"Sono d’accordo sul confronto con la Mediopadana. Si parlava di rischio cattedrale del deserto per l’Alta Velocità, dieci anni dopo invece si contano i benefici. L’Arena sulla musica è stata accompagnata da un dibattito simile. Ma ora non è più un evento occasionale su un pratone, è un teatro stabile. Si stima che l’indotto sia alcuni milioni di euro tutte le volte".
E quindi ci aspetta un 2024 con più artisti internazionali?
"Ho un accordo con chi organizza gli eventi: mi comunicano le cose, ma con poco anticipo. So che però stanno già lavorando a un numero di eventi superiore rispetto a quest’anno. Ci sarà qualcosa di ancora più importante. Io spero che ci sia il giusto equilibrio tra nazionale e internazionale, perché l’evento di Harry Styles ci ha fatto scoprire un nuovo mondo".
Cosa si può fare per migliorare ancora? Abbiamo un inverno davanti per intervenire.
"Non vedrei male poter sfruttare la parte Est del Campovolo, cioé Villa Curta, per ingresso e uscita, anche con un nuovo ponte sul Rodano. Possiamo sviluppare meglio anche l’esperienza del campeggio alla pista Cimurri. Gli organizzatori ci dicono che quello renderebbe possibile ragionare anche su ipotetici festival di vari giorni".
Qualche numero della stagione?
"Il 2022 è stato l’anno dell’inaugurazione, il ’23 della consacrazione. Con le difficoltà incontrate, potevamo incappare in un danno reputazionale, invece non è andata così. In sette concerti abbiamo avuto più di mezzo milione di paganti, con l’80% fuori dalla Regione, quasi 20mila stranieri. Abbiamo in campo la più importante struttura di pubblico spettacolo che Reggio abbia mai avuto. Questo genera un salto di promozione territoriale enorme. Siamo di fronte a un fatto nuovo e storico. L’Arena è un grande dispensatore di gioia e buonumore. E questo genera anche maggiore affinità e vicinanza con la città".
Certo bisognerebbe mettere un freno alle speculazioni. Poche strutture con prezzi esorbitanti.
"Obiettivamente dobbiamo stare attenti a non scivolare su bucce di banana di fronte al mondo. Perché è noto a tutti che certe camere vanno a 70 euro normalmente e poi arriva Styles e vanno a 400 euro. Serve responsabilità, ne va della nostra reputazione. Io ho ricevuto mail che si lamentavano di questo. Il rischio è di passare da effetto attraente a effetto respingente".
Saverio Migliari