Il generale Vannacci torna ad Arezzo e torna per far visita a Sandro Mugnai a due anni dal delitto di San Polo. Era il 5 gennaio del 2023 quando l’artigiano di 55 anni fece fuoco su Gezim Dodoli, il vicino che glis stava distruggendo casa a colpi di ruspa. Seguì un arresto, poi una scarcerazione e un processo, anzi due visto che il secondo inizierà a metà del mese. L’accusa nei confronti di Mugnai, che quella sera sparò con il fucile da caccia, è diventata quella di omicidio volontario, perché il giudice per l’udienza preliminare ha scartato che si trattasse di legittima difesa.
Una decisione quella del gup del tribunale di Arezzo che ha fatto discutere in città: prima si è costituito un comitato a sostegno dell’artigiano guidato dal parroco Don Natale Gabbrielli, poi c’è stato il comunicato polemico della Lega e quello di Fratelli d’Italia e infine era arrivato l’intervento del generale Vannacci. L’europarlamentare della Lega rispondendo ad una nostra domanda alla cena degli auguri organizzata ad Arezzo aveva espresso la sua solidarietà e lanciato l’idea di una sua visita all’artigiano che il 15 gennaio tornerà in aula. "Io sono molto vicino a questo signore, come vado dicendo, quando uno difende la propria casa e la propria famiglia la difesa è sempre legittima. Andrò a trovarlo, lo prometto. E io mantengo le mie promesse".
Così ha fatto, effettivamente. La data scelta dal generale non è causale come ha detto anche Cristiano Romani, aretino, suo braccio destro in città ma non solo visto che è il responsabile del movimento vannacciano Il mondo al contrario per il centro Italia. "Insieme andremo a trovare Sandro Mugnai il bravo nostro concittadino che per difendere la propria abitazione e soprattutto la propria famiglia uccise due anni fa un uomo - scrive Romani sulla sua pagina - la data non è causale, casca esattamente a due anni da quel tragico evento".
E a poco più di due anni Sandro Mugnai tornerà in aula. Il 15 gennaio è fissata l’udienza preliminare al tribunale di Arezzo. Nel nuovo procedimento l’artigiano è accusato di omicidio volontario, un capo di imputazione ben più pesante rispetto a quello del primo processo che lo aveva visto imputato per eccesso colposo di legittima difesa. Il procedimento si è concluso nei mesi scorsi con l’ordinanza del gup Claudio Lara con cui ha restituito gli atti alla pm Laura Taddei per la riformulazione del capo di imputazione. Secondo il giudice non si tratta né di legittima difesa né da eccesso colposo di legittima difesa. Si tratta semmai di uno scenario da omicidio volontario e da questa ipotesi di reato ripartirà il procedimento davanti al giudice Stefano Cascone. I legali di Mugnai, Piero Melani Graverini e Marzi Lelli, dovranno decidere se optare di nuovo per il rito abbreviato oppure per il rito ordinario.
Luca Amodio