All’insegna del marciare divisi per colpire uniti le tre principali sigle sindacali del settore terziario Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno indetto uno sciopero, che andrà in scena oggi, a favore, in particolare, dei lavoratori del gruppo Unipol. Una mobilitazione proclamata a livello nazionale che, nel reggiano, coinvolge quasi duecento dipendenti di Unipolrental, la branca del colosso cooperativo che si occupa del noleggio di mezzi di trasporto a lungo termine. I sindacati, in una nota, scrivono che "dopo aver avviato la discussione sulla piattaforma votata da lavoratrici e lavoratori per l’avvio della trattativa sulla contrattazione integrativa nelle aziende del gruppo (che applicano il contratto del terziario sul territorio nazionale, ndr) con lo scopo di ridurre le differenze retributive e normative con il comparto assicurativo, l’azienda ha rigettato la piattaforma votata dai dipendenti; comunicando che non prorogherà lo smart working a tutti ma solo ad alcune aziende del comparto e dicendosi disponibile a ratificare solo alcune delle tutele già previste dai regolamenti aziendali".
Una decisione che ha suscitato l’ira di Filcams, Fisascat e Uiltucs, i quali hanno deciso di farvi forte opposizione proclamando un pacchetto di ore di sciopero, le cui prime 8 saranno attuate oggi, con un presidio davanti alla sede di Unipolrental di Reggio, in via Vico a Corte Tegge.
"Non siamo notai e non esistono e non devono esistere lavoratrici e lavoratori di serie A e di serie B – affermano all’unisono Irene Greco (Filcams), Simone Zannoni (Fisascat) e Eleonora Tatulli (Uiltucs) tutti loro chiedono il contratto integrativo del comparto commercio, lo smart working strutturale, pari diritti e pari tutele". A questo scopo, proseguono i leader di categoria, "è necessario un cambio di passo da parte dell’Azienda. Chiediamo ai vertici di riattivare il dialogo sindacale volto seriamente ad ascoltare le istanze dei tavoli nazionali e locali".
g.g.