L’Epifania porterà via le feste, ma restituirà alla Pallacanestro Reggiana il proprio leader: Jamar Smith. Il fuoriclasse biancorosso, finito ai box il primo dicembre per una lesione all’adduttore lungo della gamba sinistra, sta meglio del previsto e se tutto procederà in modo regolare, anticiperà di (almeno) una decina di giorni il suo ritorno sul parquet. Il cecchino della Unahotels ha infatti messo nel mirino assieme allo staff sanitario la prima partita dei play-in di ‘Basketball Champions League’ che Reggio giocherà il 7 oppure l’8 gennaio (a seconda del piazzamento finale nel girone) contro un avversario ancora da stabilire, ma che potrebbe essere il Vef Riga. Se ci sarà bisogno di un po’ di prudenza in più, il rientro potrebbe slittare di qualche giorno (il 12 c’è Milano e il 14 o il 15 gara 2 di ‘Bcl’), ma quel che pare ormai assodato è che Smith potrà dare una mano ai compagni prima della sfida del 19 con Trieste che inizialmente era stata ipotizzata come data del rientro.
Adesso il fedelissimo di Priftis proseguirà come da copione il proprio periodo di riposo e terapie fino a lunedì 23 dicembre e poi riceverà le ultime indicazioni per il rientro. Esiste qualche piccola speranza di poterlo vedere già all’opera il 5 gennaio per il derby con la Virtus, ma si tratta di una ‘situazione al limite’ che potrà eventualmente essere presa in considerazione solo nell’immediatezza dell’appuntamento.
In ogni caso si tratta ovviamente della notizia migliore possibile per tutto l’ambiente e per gli appassionati; una sorta di ‘regalo di Natale’ anticipato e di un mezzo miracolo, visto che nelle prime fasi si temeva che Smith potesse addirittura saltare le ‘Final Eight’ di Coppa Italia (12-16 febbraio a Torino) creando un disagio non da poco al club e alla squadra che avrebbe perso il proprio faro per tanto, troppo, tempo.
Adesso però, a 10 giorni di distanza dal suo stop con Scafati, la situazione è ancora più leggibile e volge al sereno. Sia chiaro, non si forzerà assolutamente nulla e si rispetteranno tutti i tempi biologici del caso anche perché parliamo di un atleta che ad aprile compirà 38 anni, ma il quadro clinico attuale è certamente più sereno del previsto. Conoscendo la voglia di competere e di vincere di Smith, adesso la cosa più complicata sarò tenerlo a freno appena sentirà di essere a posto. Se fosse per lui infatti giocherebbe probabilmente anche su una gamba sola e, probabilmente, farebbe comunque la differenza. Come sempre.