REGGIO EMILIA
83
CREMONA
89
UNAHOTELS REGGIO EMILIA: Winston 13, Barford 13, Vitali 8, Grant 3, Faye11; Gombauld 11, Gallo 12, Smith 11, Uglietti 1. N.e.: Samb, Fainke, Chillo Cheatham. All.: Priftis
VANOLI CREMONA: Davis 9, Jones 24, Conti, Nikolic 8, Owens 10; Eboua 5, Booth 17, Zampini 3, Poser 4, Lacey 9, Zanotto. N.e.: De Martin. All.: Cavina
Arbitri: Tallon, Tirozzi, Cassinadri. (29-22, 47-38; 62-69)
Note: la Fip ha premiato Bruno Artoni per i 60 anni di tesseramento nel gruppo arbitri e Basilio Muolo per i 30.
Parte bene, ma finisce male la Pallacanestro Reggiana che - dopo un buon primo tempo – cede a Cremona e rovina un po’ l’atmosfera di un PalaRegnani pieno e che ha tributato un sentito applauso finale ai biancorossi. L’impressione è che questa squadra (ancora priva di Cheatham e con Chillo nuovamente a riposo) non possa avere i cali di tensione che si concedeva l’anno scorso. I flash sono ancora parziali, ma non sembrano esserci i margini di talento per aggiustare le amnesie con qualche sfuriata di un singolo. Può riuscirci Winston (attaccante pazzesco, ma attualmente al 60% della forma) e può accodarsi anche Smith, però serve una difesa più continua e le partite andranno vinte agli 80-85 non ai 90-100. Il 1° quarto era filato via sereno (29-22) con Gallo assoluto protagonista. Il play era stato bravissimo a sfruttare la chance di Priftis (Winston in panchina quasi subito a causa di due falli ingenui…) e infilando tre triple che lanciavano Reggio verso il massimo vantaggio (28-19). Non c’erano stati segnali di sbandamento, con i biancorossi che chiudevano con uno spettacolare alley-oop tra Gombauld (passatore sottovalutato…) per Faye che elettrizzava il pubblico. Nella ripresa la Vanoli piazza un break di 14-2 (con due triple dell’ottimo Tajion Jones) che lei permettono di salire a +3 (49-52). Da lì in poi iniziava un’altra partita, più intensa e fisica. La squadra di Cavina, in questo frangente, dimostrava di essere più reattiva e sorretta anche dalle percentuali al tiro da fuori, mettendo la freccia (62-69 al 30’). A questo punto, Priftis sceglieva di rimettere in campo il quintetto più offensivo possibile (Winston, Smith, Barford, Gombauld e Faye), ma al di là delle alchimie la squadra diventa di proprietà di Cassius Winston che però da solo non riusciva a invertire il trend. Così, quando Both infilava la tripla del +10 a 3’37" dalla sirena (73-83) l’Unahotels aveva un sussulto d’orgoglio con Winston (bomba del -4 a 30" dalla sirena) ma senza riuscire a completare la rimonta.