Reggio Emilia, 1 settembre 2023 – “Un tipo litigioso, facile all’ira e dedito all’alcol”. Questo il ritratto che del 47enne Shabbar Abbas fanno i carabinieri nella ricostruzione investigativa del delitto. Shabbar avrebbe avuto un ruolo centrale: "il determinatore".
L’uomo aveva vissuto in Pakistan fino al 2013. Poi l’Italia. Aveva scelto le campagne di Novellara per ripartire. Tre anni dopo lo avevano raggiunto anche la moglie Nazia e i due figli. Proprio la moglie avrebbe deciso insieme a lui l’uccisione di Saman "perché la ragazza non viveva secondo i dettami culturali musulmani e pakistani", era scappata di casa, si era rivolta ai servizi sociali e aveva intrapreso una relazione con un ragazzo pakistano in Italia, rifiutandosi di sposare il fidanzato scelto dai genitori. Un disonore.
Shabbar, durante la fuga, ha sempre fornito versioni fantasiose e contrastanti. Al Carlino, che l’aveva raggiunto al telefono, aveva detto che la figlia era in Belgio e di essere in contatto con lei tramite Instagram. Poi aveva accusato i servizi sociali di averla rapita, infine aveva puntato il dito contro il fidanzato della ragazza.