REDAZIONE REGGIO EMILIA

Un etto e mezzo di droga in camera. Ventenne disoccupato nei guai

I militari dell’Arma hanno rinvenuto nell’abitazione 1.500 euro in contanti e il kit per lo spaccio. Il ragazzo davanti al giudice si è avvalso delal facoltà di non rispondere: disposto l’obbligo di firma.

I carabinieri della Tenenza di Scandiano con la marijuana e parte del contante sequestrato a casa del ragazzo. In attesa Dovrà presentarsi in caserma tre volte la settimana per firmare

I carabinieri della Tenenza di Scandiano con la marijuana e parte del contante sequestrato a casa del ragazzo. In attesa Dovrà presentarsi in caserma tre volte la settimana per firmare

Un giovane disoccupato di 20 anni residente a Scandiano è stato arrestato dopo che i carabinieri hanno trovato, nella sua camera, un etto e mezzo di droga e pure il kit per lo spaccio. Mercoledì mattina i militari dell’Arma della tenenza di Scandiano si sono recati nell’abitazione del ragazzo per effettuare una perquisizione domiciliare, disposta dalla Procura reggiana.

I militari dell’Arma, raggiunte da alcune voci ben fondate, avevano già avviato le indagini nei suoi confronti. Durante le verifiche eseguite nella casa, all’interno della cassettiera in legno vicino al letto hanno poi trovato marijuana per un peso complessivo di 150 grammi, un bilancino di precisione con tracce di marijuana e anche la somma di 1.500 euro, ritenuti provento della presunta attività di spaccio in quanto il giovane non svolge alcuna attività lavorativa regolarmente retribuita.

Inevitabili ovviamente i provvedimenti nei confronti del ragazzo finito nei guai. Il 20enne è stato infatti arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane è comparso ieri davanti al giudice Luigi Tirone per la direttissima: difeso dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pubblico ministero ha chiesto la misura cautelare dell’obbligo di firma quotidiano. Il legale ha chiesto di calare la frequenza della presentazione in caserma a tre volte alla settimana, come poi è stato disposto dal giudice. È stato chiesto un termine a difesa: la direttissima proseguirà in giugno.