Ubriaco, era diventato molesto e minaccioso nei confronti dei clienti del bar. E non solo: tanto che i carabinieri intervenuti per porre fine al suo comportamento aggressivo e intimidatorio sono stati costretti a ricorrere allo spray al peperoncino.
L’uomo, 43 anni, abitante nella città dei Boiardo, è stato denunciato.
Si sono vissuti momenti di grande tensione, giovedì, verso le 15, in un bar di Scandiano.
Un uomo, in preda ai fumi dell’alcol, ha iniziato a infastidire gli altri avventori. L’intervento dei carabinieri di Scandiano, allertati dal 112 (cui si era rivolto un dipendente del locale) inizialmente sembrava averlo indotto a cambiare atteggiamento.
L’uomo, già noto ai carabinieri per un’analoga richiesta di qualche ora prima, è stato invitato dai carabinieri ad allontanarsi dal bar e fare rientro a casa. L’uomo ha seguito l’invito dei militari, che lo hanno accompagnato per aver certezza che facesse effettivamente rientro a casa e non creasse ulteriori situazioni di disturbo.
Ma l’ubriaco, una volta solo, ha cambiato idea. E’ uscito nuovamente dalla propria abitazione e si è diretto minaccioso verso il bar. Qui ha cercato di aggredire un cliente.
Il violento è una persona forte e robusta, che non solo non ha dato retta ai reiterati (e sempre più risoluti) inviti dei carabinieri; alla fine se l’è presa con gli stessi uomini in divisa.
Un atteggiamento aggressivo che ha indotto i militari – per scongiurare ulteriori conseguenze e possibili situazioni di pericolo – ad utilizzare lo spray in dotazione che ha reso innocuo l’uomo in modo tale da poterlo affidare al personale sanitario.
Sul posto, dopo alcuni minuti è giunta in supporto un’altra pattuglia dalla stazione di Casalgrande e un’ambulanza con il personale medico del 118 che conducevano l’uomo in ospedale per i dovuti controlli sanitari. All’interno del pronto soccorso, il 43enne rivolgendosi ai carabinieri li ha minacciati di future conseguenze, per poi lasciarsi affidare alle cure mediche.
Alla luce dei fatti l’uomo veniva denunciato in stato di libertà.