Reggio fa un piccolo passettino in avanti rispetto al 2023, mentre terre matildiche e Appennino aumentano il proprio appeal. È la fotografia sullo stato di salute del turismo – una delle grandi sfide di quest’anno – della nostra provincia tracciata dall’ufficio di analisi statistiche della Regione Emilia-Romagna che snocciola i dati da gennaio a novembre del 2024.
IL CAPOLUOGO
Come si evince dalla nostra tabella a fianco, Reggio città ha registrato negli undici mesi presi in esame, una presenza turistica di 139.266 persone, segnando un +1% rispetto al 2023. Ma ancora ben lontano dai livelli pre-Covid (questo è un trend generale nazionale). Impercettibile il rialzo sui pernottamenti: 292.034 (+0,2%) che comunque è una cifra positiva di assestamento e di costanza sugli standard del passato. Questo sicuramente grazie anche ai concertoni dell’Rcf Arena di Rammstein, Ac/Dc e il party di Elrow Town che hanno portato le strutture ricettive della provincia al sold out. Setacciando poi le statistiche scorporate, la nostra città risulta più attrattiva per i turisti italiani (185.319 pernottamenti, +1% sul penultimo rilevamento) che per quelli stranieri (106.715 sul totale, in calo del -1,2%). Un segnale che dovrà portare l’assessora Stefania Bondavalli a porre una riflessione e a migliorare l’offerta sul comparto.
IN PROVINCIA
Il sistema turistico provinciale si attesta con un segno meno sulle presenze totali (311.872, -0,4%), ma registra un aumento sui pernottamenti complessivi (727.715, +1,2%) con un segnale di ripresa e speranza. Così come sui pernottamenti da fuori Paese, col +3,8% di ‘forestieri’ che hanno dormito sul nostro territorio. Insomma, le basi ci sono. Ma serve mettere più in rete e costruire pacchetti più incisivi per aumentare i giorni di permanenza: la media infatti si attesta sui 2,3 giorni.
Lo hanno capito – e infatti risultano essere due esempi virtuosi – i comuni di Quattro Castella e Ventasso che stanno sfruttando e investendo sulle proprie bellezze e peculiarità, dal territorio matildico a quello appenninico. L’unione dei quattro municipi dell’alto crinale ha fatto registrare un +35,1% rispetto al 2023 per presenze totali. Bene anche Quattro Castella con un +10% sulle presenze e addirittura un +16% sul 2023 e un +102,5% sul 2019 raddoppiando di fatto negli ultimi cinque anni i pernottamenti. Grazie ai castelli della contessa simbolo d’Italia, rispetto al 2019 ha richiamato l’880% in più di turisti stranieri (in particolare dalla Germania) che hanno trovato finalmente una risposta ricettiva in zona.
LE STRUTTURE
I pernottamenti nel 2024 vedono gli alberghi primi per numero complessivo: 226.049 negli hotel 4 o 5 stelle (in aumento del 3,6%) e 272.665 nei 2-3 stelle che però soffrono con un -5,4% sul 2023. Questo è anche l’effetto del "campo minato non ancora regolamento nella concorrenza" (come ha spesso detto Federalberghi) del boom di alloggi in affitto (anche tramite le piattaforme Booking e Airbnb) che hanno cubato per un +27,7% con 77.542 presenze e addirittura un +89,2% sul 2019. I bed&breakfast sono cresciuti del 31,1% con 18.546 presenze, ma ancora sotto dell’11% rispetto a cinque anni fa. Bene anche gli agriturismi in ascesa del 9,7% con 50.499 presenze e il +29,8% sul 2019. Segno che la strada del cibo a chilometro zero e dell’immersione nella natura, è la rotta da seguire.
Daniele Petrone