CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Tuffo choc dalle Cascate del Golfarone (Reggio Emilia), l’esperto “Per una bravata si rischia tutto”

Flavio Tripi (Soccorso Alpino stazione Monte Cusna): "Non ci si può tuffare da una simile altezza". Le regole per la montagna: "Programmare la giornata, attrezzarsi e informarsi su posto e meteo"

Tuffo choc: i soccorsi dopo il volo di venti metri del 24enne. L'esperto: "Non si può rischiare tutto per una bravata"

Tuffo choc: i soccorsi dopo il volo di venti metri del 24enne. L'esperto: "Non si può rischiare tutto per una bravata"

Reggio Emilia, 16 luglio 2024 – “La prima regola è e deve essere il buon senso. Basta una bravata, una mossa azzardata e le conseguenze possono essere gravissime".

Flavio Tripi è capostazione alla Monte Cusna Soccorso Alpino, che abbraccia tutta la provincia di Reggio. Domenica un ragazzo reggiano di 24 anni si è tuffato da circa venti metri di altezza, l’impatto con l’acqua è stato violentissimo e ha riportato traumi al rachide cervicale e a una gamba. Gli amici hanno chiamato il 118 ed è stato attivato il Soccorso Alpino della stazione Monte Cusna.

Tripi, l’area delle cascate del Golfarone può dirsi pericolosa?

"È una zona nota purtroppo, negli ultimi dieci anni abbiamo svolto lì parecchi interventi. In passato ci sono stati più che altro problemi per la grande quantità di acqua, chi entrava poi non riusciva più a tornare indietro. Nella giornata di domenica c’erano circa 100 persone, il posto è fresco, bellissimo, è normale che attragga gente. Ma non può essere trattato allo stesso modo di una spiaggia attrezzata. Quindi, che fare? Si chiude tutto? Naturalmente bisogna appellarsi al buon senso, perché per una bravata si può rischiare molto, moltissimo. Noi facciamo anche soccorso in forra e davanti a quindici metri e più di altezza ci si cala con le corde, di certo non ci si tuffa".

Che situazione avete trovato domenica?

"Quella è una zona impervia, che non permette l’arrivo dell’ambulanza. Noi stavamo facendo assistenza a un evento vicino e avevamo a disposizione due medici e un infermiere, quindi siamo andati là. Il ragazzo era uscito dall’acqua aiutato dagli amici ma sentiva molto dolore. Quando una persona sta così, possono volerci anche delle ore per trasportarla. Vista la dinamica dell’incidente, abbiamo preferito chiamare l’elicottero per rendere più veloce il soccorso e meno violento l’impatto date le condizioni della persona. L’elicottero con il verricello l’ha poi tirato subito su".

Quali sono le regole generali da seguire in montagna?

"Innanzitutto, programmare bene la giornata, conoscere il posto, informarsi sul meteo, avere un equipaggiamento corretto. Sembra banale, ma se è freddo bisogna portare vestiti pesanti con cui coprirsi, così come se si intende andare a camminare in zone un po’ più impervie bisogna indossare calzature adeguate. Portarsi sempre dell’acqua, in particolare ora, d’estate, che ci si disitrata facilmente, avere attrezzature corrette. Non avventurarsi in percorsi che forse non si è in grado di fare".

E per quanto riguarda i corsi d’acqua?

"Bisogna sempre stare molto attenti, anche se il fiume in quel momento sembra tranquillo può ingrossarsi poi molto se a monte piove. Con l’acqua dolce in generale si può scivolare, possono esserci correnti, la visibilità è scarsa. Infine, se si va a mangiare al fiume, ad esempio si organizza una grigliata, non buttarsi nell’acqua fredda dopo il pasto".