Reggio Emilia, 3 dicembre 2023 – Una truffa a settimana. È la casistica snocciolata dalla questura reggiana sui raggiri ai danni degli anziani. Nell’ultimo anno si sono verificati 60 casi (ovviamente di quelli denunciati alla polizia di Stato). Di questi, dieci – quindi uno su sei per addolcire la statistica – sono stati sventati. Proprio come quello riportato sul Carlino di ieri, dove un finto carabiniere si è presentato alla porta di una signora chiedendo il pagamento quasi cinquemila euro di danni per un fantomatico incidente che aveva causato la figlia. Peccato che quest’ultima fosse in casa; così è stata chiamata la polizia e il 18enne truffatore è stato arrestato.
Ma qualche giorno fa, un colpo è andato purtroppo a segno. Un escamotage fantasioso e arguto quello messo in scena da una coppia che si è presentata alla porta di una 80enne in via Turri, fingendo di essere amica della figlia. "Scusi signora, abbiamo i muratori in casa per lavori di ristrutturazione, non ci sentiamo sicuri a tenere i nostri oggetti preziosi in casa. Siamo d’accordo con sua figlia, ci potrebbe mostrare un luogo sicuro qui a casa sua dove poterli nascondere...?", questa la richiesta. L’anziana è caduta nel tranello e ha mostrato il luogo in cui custodiva i suoi gioielli. E qui, la coppia ha agito distraendo la signora e portando via monili per un valore complessivi di duemila euro.
“I numeri ci dicono che il fenomeno non scema e ciò impone di lavorare sulla prevenzione – ha detto il questore Giuseppe Maggese ieri in una conferenza stampa ad hoc – soprattutto riguardo alle persone fragili che dovrebbero godere di una tutela maggiore. I truffatori sfruttano le loro debolezze affinché cadano in questi odiosi tranelli. Inoltre una vittima è esposta nono solo ad un danno materiale, ma soprattutto psicologico per un crollo dell’autostima e un senso di colpa per esserci cascato. Ecco su questo ci teniamo a dire che non è colpa di chi viene truffato, perché purtroppo siamo di fronte a professionisti del crimine". Il questore, insieme alla dirigente delle Volanti Angela Cutillo e al commissario Carlo Marino, traccia l’identikit del fenomeno: "Spesso dietro ci sono vere e proprie organizzazioni criminali. Come pensiamo anche per il caso del raggiro sventato nei giorni scorsi con il 18enne venuto da Napoli, ‘in trasferta’: solitamente agiscono per conto di qualcun altro, hanno una percentuale, ma gran parte della somma riscossa finisce ad un sodalizio. Come vengono selezionate le vittime? Con un approccio sistematico e non casuale. Spesso le associazioni delinquenziali hanno un ‘basista‘ sui territori, il quale studia le persone da colpire tenendo conto dei movimenti, abitudini, stili di vita, imparando anche i nomi dei figli o dei nipoti per essere più credibili quando tentano di raggirarle". Infine la polizia lancia il monito: "Le forze dell’ordine non chiedono mai denaro".