Ci sono voluti parecchi accertamenti, oltre a lunghi pedinamenti. Ma alla fine sono stati raccolti gli elementi necessari per accusare una donna di 48 anni, residente a Reggio Emilia, di una serie di truffe e furti in abitazione, soprattutto ai danni di persone anziane. I colpi sono stati messi a segno o tentati tra le province di Bologna, Ravenna e Ferrara. Gli agenti della Squadra mobile bolognese, coordinati dalla Procura felsinea, hanno dichiarato la donna in arresto, con la concessione dei domiciliari. Le vengono imputati almeno sei episodi, quattro dei quali messi a segno, per un bottino complessivo, tra denaro contante e gioielli, di circa 50 mila euro di valore. La presunta ladra usava un sistema ormai ben noto: avvicinava persone anziane presentandosi falsamente come infermiera, come operatore dell’Inps, di Poste Italiane, mostrando talvolta libretti postali o altri documenti che potevano rendere verosimile il suo racconto. Quando riusciva a carpire la fiducia delle vittime, si presentava alle loro abitazione, si accomodava e poi, approfittando di un attimo di distrazione dei proprietari, si impossessava di denaro e oggetti di valore, per poi fuggire via. In un caso era riuscita a rubare ben diecimila euro in contanti, in un’altra occasione tre catene d’oro e orologi di marca. Le indagini, alcuni mesi fa, hanno imboccato una pista ben precisa in seguito a un furto commesso dopo un incontro con la vittima in un centro commerciale, dove l’indagata aveva fatto credere di essere un’infermiera che si doveva essere occupata dell’anziana in ospedale. Grazie alla videosorveglianza del centro commerciale si è riusciti a individuare la sospetta, recuperando pure il numero di targa dell’auto. Questi elementi hanno permesso di avviare una serie di accertamenti, tra cui dei lunghi e impegnativi pedinamenti che hanno permesso di tenere sotto stretto controllo la 48enne reggiana. Ottenuti elementi sufficienti, la Procura della Repubblica ha ordinato una perquisizione domiciliare, che non ha permesso di rinvenire oggetti preziosi risultati oggetto di furto, ma alcuni abiti che combaciavano perfettamente con quelli descritti dalle vittime, indossati dall’autrice dei furti e delle truffe, compresi degli occhialoni scuri con cui la donna cercava di mascherare almeno in parte il volto. Le indagini della polizia si sono avvalse pure dei transiti stradali effettuati dalla donna negli orari dei furti: transiti che spesso combaciavano con i luoghi in cui sono stati commessi i reati. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare il suo possibile coinvolgimento in altri simili furti.
a. le.