"A oggi non abbiamo ricevuto alcuna somma dalla nostra ex amministratrice condominiale". Due cittadini che abitano nel palazzo ‘Parco unico’ di Casalgrande hanno fatto sentire ieri la loro voce in tribunale, durante l’udienza scaturita dall’inchiesta sull’operato professionale di Graziella Castiglioni, che riguarda bollette inevase, utenze a rischio e buchi nei conti correnti dei condomìni da lei gestiti. A fronte del saldo della cifra, circa 50mila euro - a ieri non versato - vi era un accordo a monte per la remissione della querela verso la 67enne: così ieri Castiglioni è stata rinviata a giudizio. La 67enne è l’ex titolare di uno studio con sede a Scandiano e un ufficio a Rubiera, chiuso nei mesi scorsi dopo 25 anni di gestione di numerosi palazzi, nella nostra provincia ma anche a Sassuolo e a Fiorano.
A inizio anno la notizia di un’indagine a carico della donna, aveva scatenato preoccupazione e rabbia nei condòmini. Erano fioccate denunce e la Procura aveva aperto un’inchiesta per truffa, appropriazione indebita e sostituzione di persona. A fine ottobre, in udienza, Castiglioni aveva fatto sapere di voler procedere con una condotta riparatoria: intendeva chiudere i buchi lasciati nei bilanci o nel pagamento delle spese di una decina di unità immobiliari. Il giudice Silvia Semprini aveva dato tempo fino a ieri perché fosse verificato l’avvenuto pagamento per il condominio di Casalgrande, il primo di quelli per i cui ’buchi’ si è approdati in tribunale. Secondo la ricostruzione investigativa, tra il 2019 e il 2023, Castiglioni, avendo a disposizione i codici di accesso dell’home banking del palazzo, si sarebbe appropriata di 54mila euro.
L’avvocato difensore Carmine Migale ieri ha precisato che in realtà sono già stati percepiti da quei residenti circa 5mila euro - attraverso un pignoramento verso la 67enne - ma sul resto ha dovuto ufficializzare la situazione di fatto: "Al momento Castiglioni non è riuscita a fare alcun pagamento, seppur l’ipotesi di una transazione sia ancora sul piatto". Il difensore ha sollevato un problema di procedibilità della denuncia, sostenendo che fosse stata presentata dai residenti e non dall’amministratore condominiale, nonostante la somma riguardasse i conti del palazzo. Il pubblico ministero Maria Rita Pantani ha ribattuto che i singoli condòmini hanno il potere di sporgere querela, tesi accolta dal giudice e ha quindi ritenuto valida la denuncia. Castiglioni non ha scelto riti alternativi, Semprini ha fissato il processo a suo carico in marzo davanti al giudice Michela Caputo.
Alessandra Codeluppi