FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Trovato il corpo di Danilo. Si era tuffato nell’Enza ed era scomparso in un attimo

Le ricerche erano andate avanti anche con droni, elicotteri e gommoni. Poi il tragico epilogo. Il cadavere del 19enne è stato recuperato attorno alle 14, era sul lato parmense del fiume. .

Trovato il corpo di Danilo. Si era tuffato nell’Enza ed era scomparso in un attimo

Trovato il corpo di Danilo. Si era tuffato nell’Enza ed era scomparso in un attimo

È stato individuato il corpo senza vita di Danilo Colella, ieri attorno alle 14. Era sul lato parmense del fiume Enza. Le operazioni di recupero sono state svolte dai vigili del fuoco con i Saf (nucleo speleo alpino fluviale) e i sommozzatori. Il 19enne di Reggio Emilia è stato inghiottito dalle acque dell’Enza attorno alle 12.15 di domenica, dopo che si era tuffato da una briglia di cemento al centro dell’alveo appena sotto il ponte che conduce da San Polo d’Enza nel reggiano al territorio di Traversetolo in provincia di Parma. Grazie all’intervento della Bonifica, la portata del fiume è stata diminuita a monte della briglia: questo ha ridotto non solo la profondità ma anche la torbidità dell’acqua e la velocità di scorrimento. E i sommozzatori che scandagliavano i fondali sono stati in grado di localizzare il cadavere: era stato trascinato verso la sponda parmense.

I carabinieri hanno allontanato dalla zona curiosi e giornalisti, così come hanno impedito ai famigliari del ragazzo – che aspettavano, straziati dal dolore e dell’attesa, sotto una tenda sulla riva – di assistere alle operazioni di recupero del corpo.

Danilo Colella, idraulico in una ditta di Reggio, domenica mattina era andato con due coetanei (un ex compagno di classe con la fidanzata) in gita sulle rive dell’Enza. Dopo aver allestito una griglia per cucinare e dopo preparato teli per un picnic, Danilo ha deciso di tuffarsi dal manufatto che come un molo si protende verso il centro del torrente e da cui scende la impetuosa cascata sotto cui si formano mulinelli e gorghi. Il tuffo è stato ripreso dagli amici, c’è un video realizzato con il cellulare ma, dopo qualche istante, il giovane ha iniziato a chiedere aiuto: affondava e riaffiorava nella corrente. Inutile ogni tentativo messo in atto dagli altri due ragazzi di formare una catena umana per afferrarlo e trascinarlo in salvo a riva. È scomparso dopo poco, trascinato sul fondale.

Domenica le ricerche sono andati avanti per tutto il giorno. A un certo punto del pomeriggio, però, si è deciso di sospendere l’attività dei sommozzatori, avrebbero rischiato la vita anche loro. Le ricerche del ragazzo sono proseguite per ore fino a sera con gommoni e anche con pattugliamenti a piedi sulle due rive, emiliana e parmense, grazie alle unità fluviale dei Comandi di Parma e Reggio supportate da squadre di volontari della Protezione civile. È arrivato anche l’elicottero.

Nella serata di domenica quel tratto fluviale è stato illuminato con torri faro, mentre ieri mattina sono riprese le ricerche con l’ausilio dei droni. Poi, nel primo pomeriggio, anche grazie all’operazione di riduzione della portata del torrente, i soccorritori sono tornati in acqua e in poche ore sono riusciti a restituire alla famiglia il corpo straziato del ragazzo.

Danilo viveva con la mamma, vedova, a Reggio Emilia. Lascia anche le sorelle.

Tutti i residenti della zona tra domenica e ieri, col fiato sospeso, hanno seguito quanto stava accadendo, fino al tragico epilogo. "Qui vengono spesso comitive di ragazzi a fare grigliate – dicono –, ma ogni volta temiamo possa accadere il peggio. L’abbiamo segnalato al Comune tante volte. Non si deve fare il bagno in questo punto del fiume, è pericolosissimo. Non si può morire così".