
A sinistra il 68enne Fabio Boniburini nel letto d’ospedale; a destra la figlia Dagmar
Reggio Emilia, 17 marzo 2025 – Odissea di un montecchiese in vacanza a Manila. Davvero una disavventura drammatica incredibile quella del 68enne Fabio Boniburini. L’uomo nelle scorse settimane sarebbe stato trovato esanime a terra nelle Filippine, dove si trovava in vacanze, e ora si trova ricoverato in ospedale con costi sanitari proibitivi e i familiari non riescono a riportarlo a casa viste le sue condizioni di salute difficili. Così, lanciano un appello per avere un aiuto economico, dato che per riportarlo in Italia è necessario un aereo speciale.
“È una situazione difficile – spiega la figlia Dagmar Boniburini –. Ora mio padre si trova ricoverato in una clinica privata perché non potevano tenerlo nella struttura pubblica, questo ci costa 1200 euro al giorno”.
Boniburini, stando alle ricostruzioni, aveva acquistato un pacchetto per una vacanza nelle Filippine, ma era partito tre giorni prima del giorno stabilito dall’agenzia; il 7 febbraio si sarebbe dovuto unire al gruppo-vacanza. Ma il 6 febbraio sarebbe accaduto il dramma: rinvenuto esanime a terra a Manila, Boniburini sarebbe stato “trasportato all’ospedale pubblico di Manila, dove è stato sottoposto a un difficile intervento alla testa per fermare una grave emorragia celebrale”, racconta la figlia. “Avevo ricevuto una telefonata dal cellulare di mio padre, con la quale mi avvisavano che lo avevano portato in ospedale, ma avevo dei dubbi su quella telefonata e così mi sono messa in contatto con il consolato, che mi ha confermato tutto. È stato sottoposto a emicraniectomia, poi lo stesso ospedale lo ha trasferito in una clinica privata a pagamento e ora dobbiamo pagare 1200 euro al giorno: pensi che fanno pagare oltre 30 euro al giorno solo per i guanti”.
La figlia prosegue: “Abbiamo cercato di riportarlo in Italia e abbiamo inviato un medico che avrebbe dovuto seguirlo nel viaggio in aereo. Ma purtroppo lo stesso dottore ha visto che la situazione di mio padre era molto seria e non poteva fare il viaggio su un semplice aereo di linea”. La famiglia racconta di essersi rivolta anche alla Farnesina: “Ci hanno detto che nella nostra situazione ci sono altri connazionali. Per loro occuparsi della vicenda è seguire le conversazioni tra noi e l’ospedale – racconta ancora la figlia –. Il vice console è andato in ospedale da mio padre insieme al medico da noi mandato il giorno dopo. Poi hanno mandato un messaggio per dire che stanno continuando a mantenere i rapporti con l’ospedale”.
Intanto la famiglia è in contatto con Fabio, attraverso le videochiamate sul telefono della clinica. Purtroppo il 68 enne pensionato ex dipendente del Credem di Quattro Castella, non ricorda nulla, nemmeno di essere partito per le Filippine. “Non sa cosa gli sua accaduto, non ricorda nulla – racconta ancora Dagmar, che da anni vive a lavora a Lecce –. Quando ci sentiamo, sa che sono sua figlia, ma non ricorda il mio nome; sa che è di Montecchio, ma poi ricordi sfumano. Sono preoccupata perché nel frattempo avrebbe bisogno di terapie per riprende a stare in piedi, a camminare e soprattutto a parlare, ma non fanno nulla di tutto questo. Ora la speranza è di riportarlo al più presto in Italia”.