MARIAGIUSEPPINA BO
Cronaca

’Tremlett Line’, percorso urbano effimero

L’installazione degli studenti del Chierici si snoda per un chilometro e mezzo, ispirata all’artista che ha rigenerato i silos dell’ex Caffarri

L’installazione degli studenti del Chierici si snoda per un chilometro e mezzo, ispirata all’artista che ha rigenerato i silos dell’ex Caffarri

L’installazione degli studenti del Chierici si snoda per un chilometro e mezzo, ispirata all’artista che ha rigenerato i silos dell’ex Caffarri

’Tremlett Line’ è il percorso urbano effimero che si snoda per un chilometro e mezzo, all’insegna della rigenerazione, attuato dal liceo artistico statale ‘Gaetano Chierici’, ispirato al linguaggio artistico di David Tremlett. L’artista della Cornovaglia ha realizzato l’intervento artistico ’The Organ Pipes’, inaugurato ieri all’ex mangimificio Caffarri a Reggio, ricondizionandone la facciata e 13 grandi silos.

Gli studenti hanno interpretato anche la sua mostra ’Another Step’ ai Chiostri di San Pietro. Ora, una grande vela (6.5 metri per 1.5), con rappresentati tutti i lavori del Chierici, campeggerà in via Emilia, congiungendone i due lati. Guidati dai docenti Stefano Bertini, Linda Fabbris, Morena Bertolani, Silvia La Ferrara, Daniela Santachiara e Arianna Lerussi, gli studenti del Chierici – con la possibilità offerta da Palazzo Magnani e il progetto del ‘Piano estate’ – hanno proseguito la riqualificazione del percorso dai Chiostri di San Pietro, alla via Emilia, al sottopasso della stazione ferroviaria centrale, piazzale Europa, ex Omi (Officine meccaniche reggiane), fulcro della rigenerazione urbana, che ospita la Fondazione Reggio Children, Remida, The Lego Foundation, il Centro Teatrale MaMiMò e una palestra di boxe.

Gli studenti hanno scelto modalità e mezzi a loro più consoni, creando opere non permanenti, tanto importanti, quanto inducono l’osservazione, la riscoperta, la memoria dei luoghi in dialogo con la città.

Sulle sfumature dei colori usati da David Tremlett per l’ex mangimificio, sono stati progettati, realizzati e installati stencil, stickers, rivestimenti tessili, cartoline, frecce e cartelli in cartonlegno, manifesti con fotografie d’epoca rielaborate, provenienti dall’archivio del geostorico Antonio Canovi, utilizzando anche materiali del centro di riciclaggio Re Mida.

Stefano Bertini referente del progetto dice: "Gli studenti hanno lavorato interdisciplinarmente fra i dipartimenti, intersecando il lavoro scolastico con quello delle istituzioni cittadine".

Gli oggetti e le pitture rispecchiano le geometrie delle opere dell’artista, le frasi, la sua filosofia basata sul rinnovare anziché demolire.

Un teaser illustra il backstage del progetto, dell’installazione, percorsa da una colorata pattinatrice, che unisce passato, presente e futuro. Con questo progetto gli studenti hanno creato un ponte tra passato e futuro della città.

Gli studenti che hanno partecipato: 4ªC (Arredamento) Omaima Bance, Giulia Brindani, Serena Pizzo, Sofia Scolari; 4ªD (Ceramica) Anna Della Casa, Alice Scognamiglio (Arredamento), Lucilla Bertuccelli, Maria Vittoria Nardi; 5ªD (Ceramica), la classe 5ªE (Multimediale) Bassmala Boukaid, Alice Fontanini, Flavio La Marra, Daniela Nurcaro, Cristian Pucci, Ilenia Sorrentino, 5ªF (Figurativo) Laura Campani, Greta Ianni, la classe 5ªH (Architettura).