Confermata la chiusura di tre sale giochi di Reggio perché troppo vicine a luoghi sensibili. È quanto stabilito dal Consiglio di Stato, confermando una sentenza del Tar di Parma. Il provvedimento era stato notificato dal Comune nel 2018, in applicazione della legge regionale del 2013 sul ’distanziometro’. Ovvero, la che norma impedisce l’installazione di apparecchi per il gioco a meno di 500 metri dai luoghi sensibili (come scuole, chiese e ospedali), mappati a Reggio con una delibera della Giunta Comunale del 2017 e con aggiornamento dell’elenco nel 2018. La società che gestisce le sale aveva fatto ricorso contestando all’amministrazione un "effetto espulsivo" delle proprie attività dal territorio comunale, visto che una loro delocalizzazione - si sosteneva- sarebbe stata impossibile, "perché giuridicamente non consentita in base agli strumenti urbanistici". I giudici di palazzo Spada hanno però confermato il verdetto del Tar, confermando la legittimità dell’operato dell’ente di piazza Prampolini sotto il profilo "sia della disciplina urbanistica vigente, sia di quella prevista dal piano all’epoca dei fatti".
CronacaTre sale giochi chiuse: "Vicine a siti sensibili"