Reggio Emilia, 15 dicembre 2024 – È bastato un attimo, una frazione di secondo, per mettere fine alla vita di Serafina Caravella, detta Sara. Aveva 56 anni, era separata e madre di un ragazzo di 14. Stava rientrando da una festa aziendale di Cirfood, dove lavorava da trent’anni. Pochi metri e sarebbe arrivata a casa sana e salva. All’una di notte la Fiat Punto, guidata da una collega, si trovava proprio all’imbocco di via Zonta (una laterale di via Pasteur, nome che prende la via Emilia in zona San Maurizio) dove abitava la vittima. In quel momento è stata centrata in pieno da una Honda Jazz, condotta da un ragazzo di vent’anni con a bordo altri due suoi coetanei.
L’impatto è stato fatale per Caravella, portata d’urgenza all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio. Gravi le ferite riportate dal ventenne alla guida dell’altro veicolo, la prognosi è riservata ma pare che nell’arco della giornata di ieri si sia stabilizzato. All’ospedale sono poi stati portati gli altri due giovani e la collega della vittima, anche lei 56 anni, per accertamenti; le loro condizioni non risultano gravi. Sul posto gli operatori del 118, i vigili del fuoco e la polizia locale di Reggio, che si è occupata dei rilievi. I segni sull’asfalto di via Pasteur ripercorrono in parte gli attimi di questa tragedia.
La dinamica
L’esatta ricostruzione degli eventi è ancora al vaglio della Municipale. Secondo quanto emerso ieri, la Fiat Punto stava percorrendo via Pasteur in direzione Reggio. Le due donne arrivavano da Rubiera, dove si era tenuta la festa. Arrivata all’altezza di via Zonta, la Fiat ha svoltato verso sinistra. La Honda stava procedendo nel senso opposto di marcia, in direzione Modena, e ha preso preso la Fiat in pieno sulla destra, quindi lato passeggero. Non è chiaro se la Punto abbia mancato la precedenza nel compiere la svolta, né è stata resa nota la velocità a cui stava andando la Honda.
I due veicoli sono stati posti sotto sequestro. Al momento la salma della vittima è a disposizione del pubblico ministero Stefano Finocchiaro. Non si esclude che venga aperto in Procura un fascicolo di indagine per omicidio stradale, né è stata esclusa l’ipotesi di guida in stato d’ebbrezza. Come doveroso in queste circostanze, le persone rimaste coinvolte e ricoverate in ospedale sono state sottoposte anche ad esami tossicologici.
"Siamo sconvolti"
"È da questa mattina che, tra colleghi, ci scambiamo dei messaggi. Non riusciamo a capacitarci di quello che è successo. Ieri (venerdì, ndr) erano tutti insieme, felici, a festeggiare il cuoco del ’Guicciardino’ che andrà in pensione a breve. Poi stamattina (ieri mattina, ndr) abbiamo saputo...". È attonita la collega di Sara Caravella, che ieri ha sentito al telefono anche il figlio della donna che si trovava al volante. "Due vite spezzate, rovinate – continua –. Non oso pensare come sarà per lei vivere con questo peso sulla coscienza...".
Sara lavorava in Cirfood "da trent’anni, una vita intera" racconta la collega, che preferisce rimanere anonima. Dal 2018 era nel front line al servizio pizzeria del ’Guicciardino’, la mensa Cirfood di via Guicciardi.
"Non ha avuto una vita semplice, si era separata, insomma aveva attraversato dei momenti pesanti. Eppure era sempre, sempre col sorriso sulle labbra – dice –. Una di quelle persone a cui scappa sempre una battuta, dalla risposta ironica pronta. Tanti clienti della mensa la chiamavano per nome, la cercavano per salutarla quando passavano. Era una di quelle persone capaci di tirarti sempre su di morale". Quella sera il figlio era andato a dormire dal padre, che non vive troppo distante dal luogo dell’incidente. I parenti stretti di Caravella vivono lontano, il fratello a Roma e i genitori in Calabria; ieri erano in viaggio verso Reggio.
"Tutta Cirfood e il gruppo di lavoro del Guicciardino si stringono nel ricordo di Sara, una donna coraggiosa e solare la cui scomparsa ci lascia attoniti – è il messaggio condiviso ieri dall’azienda –. Domenica il Guicciardino sarà chiuso in segno di lutto così come lunedì resterà chiusa la Pizzeria dello stesso locale, dove ogni giorno lavorava Sara. Al figlio, alla famiglia e agli amici tutti, porgiamo le nostre più sentite condoglianze".