Un nastro tricolore appeso tra i binari, nella stazione di Rubiera, dove Guglielmo Maiello, 57 anni, macchinista originario di Napoli e residente a Pontenure (Piacenza), è morto mercoledì sera dopo il turno di lavoro, alle 20.40, urtato da un treno che non gli ha lasciato scampo. È un tributo che ha voluto dedicargli il sindaco Emanuele Cavallaro, per conto della comunità: "Di solito nei luoghi degli incidenti c’è chi porta fiori. Ma lì, in mezzo ai treni che sfrecciano, sarebbe stato pericoloso. Ho pensato che dovesse comunque esserci un segno – afferma il primo cittadino – sia per ricordare il valore dell’articolo 1 della Costituzione, sia in memoria di un lavoratore di un servizio pubblico".
Maiello lavorava per Mercitalia, società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa di movimentare i convogli merci. In queste ore i suoi colleghi stanno pensando a iniziative di solidarietà verso la famiglia, come una raccolta fondi in aiuto alla moglie della vittima, Monica Faggion, e alle figlie Luisa, 28 anni, insegnante in attesa di stabilizzazione, e Giulia, di 23, studentessa universitaria. L’uomo lascia anche la sorella Antonietta Maiello, dirigente scolastica di Napoli, e il fratello Giacomo, medico.
Mercitalia ha contattato la famiglia della vittima per offrire supporto. E ha avviato un’indagine interna per chiarire la dinamica dei fatti. Gli accertamenti della polizia ferroviaria sono coordinati dal pubblico ministero Stefano Finocchiaro: al momento la salma resta a disposizione della Procura, che dovrà decidere se disporre l’autopsia.
Da quanto emerso finora, Maiello aveva appena finito il turno e si era incamminato a piedi, insieme a un collega, per tornare verso la stazione, raggiungere la sua auto e tornare a casa. Non si è accorto di un treno regionale, pieno di passeggeri, che stava sopraggiungendo in direzione Piacenza.
Il 57enne si stava muovendo sul camminamento, quando, per motivi ancora da capire, è uscito ed è andato nella zona di pericolo: il convoglio lo ha sfiorato sulla parte anteriore laterale e lo ha sbalzato a circa duecento metri dalla banchina della stazione, tra il primo e il secondo binario. "Io e Gugliemo stavamo parlando di tutto. Poi, un attimo dopo, lui non c’era più. Non me ne capacito", ha raccontato al Carlino il collega, un 58enne di origine calabrese che risiede a Bologna da molti anni: "Conoscevo Guglielmo da poco, mercoledì era la prima volta che lavoravano insieme. Ho riferito l’accaduto alla polizia".
Dopo la tragedia davanti ai suoi occhi, il 58enne è stato colto da malore e anche il giorno dopo ha riferito di sentirsi "sotto choc". Lui e Maiello avevano portato un vagone da Piacenza Rubiera, la loro destinazione, e poi sarebbero dovuti tornare a casa.
È sconvolto anche il conducente del treno, un giovane che sta facendo ancora l’apprendistato: ai colleghi ha riferito di essere uscito da una curva abbastanza stretta, mentre il convoglio procedeva sui 160 chilometri orari - non era prevista una fermata a Rubiera - e di non aver visto Maiello.