Reggio Emilia, 14 gennaio 2025 – Guardia di Finanza e polizia di Stato di Reggio Emilia, su delega della Dda di Bologna, hanno smantellato un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti per un valore di 8 milioni di euro: 15 i soggetti colpiti da misura cautelare, tra albanesi, calabresi contigui alla ’ndrangheta e romani vicini ai clan laziali, che organizzavano i traffici attraverso telefoni criptati. Perquisizioni sono state effettuate nelle province di Reggio Emilia, Roma, Venezia, Brescia, Parma, Modena, Piacenza, Lucca e Ravenna. Sul registro degli indagati 26 persone, a cui vengono contestati anche reati fiscali. Tra gli arrestati anche Domenico Bolognino, figlio di Michele Bolognino (considerato uno dei vertici di Aemilia) e Daniele Gatta, 40enne romano, genero di Fabrizio Piscitelli detto ‘Diabolik’, capo ultrà, estremista di destra e trafficante di droga ucciso nella Capitale nel 2019. Destinatario di una misura di custodia in carcere, a Gatta è contestato di aver cofinanziato l'acquisto di una partita di cocaina che si tentò di importare dall'Ecuador nel 2021.
Misure cautelari
Le misure cautelari sono state eseguite questa mattina nei confronti di 15 persone (di cui 13 in carcere e due ai domiciliari). Le indagini hanno permesso di individuare un’organizzazione criminale italo/albanese che – di base nella provincia di Reggio Emilia - dal 2020, ha importato e acquistato (dall’Albania, Kosovo, Ecuador, Colombia e Paesi Bassi) nonché detenuto e venduto sull’intero territorio nazionale 23 chili di cocaina, 6 di eroina, 80 chili di hashish e 240 kg di marijuana per un controvalore stimato in 8 milioni di euro.
Nel corso delle indagini è emerso il legame con la criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetista e la criminalità laziale. Inoltre è stata accertata l’introduzione, dalla Spagna, nel territorio nazionale di 75mila euro in banconote da 500 falsificate.
Conversazioni telematiche
Fondamentale, nelle ricostruzioni investigative, l'acquisizione di numerose conversazioni telematiche che i narcotrafficanti avevano scambiato tramite smartphone criptati tramite l’utilizzo dell’applicazione Sky-Ecc: grazie a una complessa attività condotta dalle Forze di Polizia francesi, olandesi e belghe sulla piattaforma criptata sono stati trovati milioni di messaggi scambiati dai narcotrafficanti in diversi Paesi dell’Unione Europea.
Le intercettazioni
In dialoghi intercettati, gli altri indagati parlarono di Daniele Gatta, 40enne romano, genero di Fabrizio Piscitelli detto ‘Diabolik’, capo ultrà, estremista di destra e trafficante di droga ucciso nella Capitale nel 2019, come di una persona con grande disponibilità economica, con cinque milioni di euro pronti.
La sede operativa e le basi logistiche
In Emilia c’era la sede direzionale ed operativa (oltre che di dimora della maggior parte degli associati) di Bibbiano di Reggio Emilia e ulteriori basi logistiche (Sassuolo e Polinago); dalla Calabria arrivava parte della cocaina e venivano distribuiti eroina, hashish e marijuana; nel contesto romano: ingresso in affari di soggetti ben inseriti nei circuiti criminali della Capitale; il contesto veneziano era invece utilizzato sia come terminale per la distribuzione dello stupefacente sia per le forniture di narcotico.
Elevata pericolosità sociale degli indagati
Gli inquirenti hanno sottolineato “l’elevata pericolosità sociale” degli indagati, anche per legami di natura familiare con esponenti della ‘ndrina calabrese riconducibile alla famiglia Grande Aracri, da anni radicata nel territorio emiliano. Contestualmente sono state denunciate 10 persone radicate nel Reggiano (originari della Calabria e dell’Albania) che attraverso 7 società (di cui 6 operanti nella provincia di Reggio Emilia e 1 in quella di Parma nonché tre risultate vere e proprie cartiere), hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre 5 milioni di euro, conseguendo profitti per oltre mezzo milione. Il comandante provinciale della guardia di Finanza, Filippo Ivan Bixio, ha sottolineato: "Le indagini hanno preso il via dopo il sequestro all’aeroporto di Bogotà (Colombia) di un pacco Dhl contenente 6,5 chilogrammi di cocaina e indirizzato a Bibbiano. Già i primi elementi indiziari ci hanno poi portato a identificare una organizzazione ben strutturata e attiva nello spaccio di droga, con approvvigionamenti da diversi canali, non ultimi il Sud America e l’Albania. La squadra mobile di Reggio. Fondamentali le intercettazioni ambientali e telefoniche". Giuseppe Maggese, il questore di Reggio, ha concluso: "Questa operazione conferma il ruolo della provincia di Reggio come piazza di rilievo per il narcotraffico. Una rilevanza che va di pari passo con l’alto profilo economico del territorio”.