La torre di Monte Zane sul lato est è più alta del previsto, servono più ponteggi. Si sono rivelati più complessi del previsto i lavori di messa in sicurezza, riparazione e restauro delle tre torri svettanti sui colli matildici (Monte Lucio, Monte Zane e Monte Vetro), parte del complicato lavoro di recupero all’interno del Complesso del Castello di Bianello. Data la natura e la specificità degli antichi edifici, si è reso "necessario apportare modifiche al progetto approvato per quanto concerne gli aspetti strutturali e logistici dell’intervento". In particolare dalla ripulitura della fittissima vegetazione che occultava quasi completamente la torre e sopratutto la sua sommità, si è scoperto che il prospetto est di Monte Zane si è rivelato più alto di quanto ipotizzato dal progetto iniziale. Questo, a opere terminate, renderà ancora più interessante e bella la torre ristrutturata ma sul momento richiede la necessità di più materiali quali impalcature e tubi innocenti. Non solo inizialmente si pensava di utilizzare un elicottero in ausilio al cantiere per portare i materiali, ma adesso si è deciso di ricorrere a un dumper (autocarro con cassone) con assistenza di personale a terra. Infine, "si è reso necessario effettuare un puntellamento della cisterna di Monte Zane, in luogo del riempimento della stessa con materiale lapideo, in accordo con gli archeologi e il funzionario della Soprintendenza". Altri inconvenienti, come l’impossibilità di utilizzare una piattaforma semovente nel cantiere di Monte Lucio, hanno ovviamente fatto lievitare i costi che comunque sono coperti dai vari finanziamenti regionali ricevuti nel 2018 dal Comune. Le opere si inseriscono in un quadro ampio che comprende il restauro e consolidamento delle mura del Castello, già autorizzato, e alcuni interventi di carattere strutturale sul castello. La Regione stanziò 745mila euro per le torri; 410mila per la cinta muraria e 590mila per il maniero.
f. c.