
Gruppo Vandelli e Teste Quadre non ci stanno e sono pronte a dare vita ad un boicottaggio destinato a...
Gruppo Vandelli e Teste Quadre non ci stanno e sono pronte a dare vita ad un boicottaggio destinato a fare rumore, in tutti i sensi. La parte del tifo organizzato di fede granata che segue le partite interne dalla storica Curva Sud – ma anche il Vandelli, abitualmente collocato nei ‘Distinti’ – sta vivendo come un affronto il ‘trasloco’ nel settore ospiti (Curva Nord) previsto in occasione della partita con il Sassuolo del prossimo sabato 29 marzo alle 19,30. Ieri mattina, dopo diversi giorni di tam tam sui social e una polemica che si sta infiammando, è arrivata la netta presa di posizione: "Troviamo estremamente irrispettosa e sbagliata la decisione di non destinare la Curva Sud, la nostra casa, alla tifoseria della Reggiana – si legge nella nota congiunta del ‘Gv’ e delle ‘Tq’ – La naturale conseguenza sarà stare fuori dallo stadio durante la partita. Invitiamo ogni reggiano, orgoglioso di esserlo, a non comprare il biglietto e a manifestare il proprio dissenso con rabbia all’esterno della nostra curva e del nostro stadio, in tanti e molto arrabbiati (il termine è più colorito, ndr)".
Tecnicamente la Reggiana giocherebbe effettivamente ‘in trasferta’, ma è chiaro che alla base del malcontento ci siano questioni irrisolte e che affondano le radici in quello che per gli ultras viene considerato il ‘peccato originale’, ossia l’acquisizione da parte della Mapei dello stadio cittadino durante l’asta fallimentare del dicembre 2013 (per 3,75 milioni di euro). A quel tempo il tessuto e la politica locale non seppero dare risposte immediate e adeguate e – di fatto – un soggetto esterno alla nostra provincia si aggiudicò l’impianto. Da lì in poi la sensazione dei tifosi reggiani è sempre stata quella di essere diventati ‘ospiti in casa propria’ e l’inevitabile canone d’affitto che il club corrisponde alla Mapei viene costantemente vissuto come un’ineluttabile conferma. Oggi, dunque, si consuma soprattutto l’apogeo di un disappunto che è sempre vivo anche in coloro che, nei primissimi anni novanta, fecero addirittura degli abbonamenti decennali di svariati milioni di lire per finanziare la costruzione del ‘Giglio’, poi divenuto ‘Città del Tricolore’ e infine ‘Mapei Stadium-Città del Tricolore’.
Da quanto si può intuire dalle prime proposte circolate negli ambienti vicini ai tifosi, l’idea potrebbe essere quella di un maxi ritrovo sotto la Curva Sud – dove ci sono i murales granata e la statua di Severino Taddei, fondatore della Reggiana – con migliaia di ultras pronti ad urlare a gran voce il proprio malcontento prima, dopo e durante la gara. La ‘partita’ però non è ancora chiusa e l’impressione – oltre che una ragionevole speranza – è che si possa arrivare ad una soluzione pacifica e di buonsenso.
Francesco Pioppi