Il pm Valentina Salvi ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere per il 23enne tunisino che ha accoltellato all’addome un 26enne ghanese sotto i portici di viale IV Novembre. Per l’aggressione, avvenuta il 16 luglio poco prima delle 19, il giovane è indagato per tentato omicidio. Individuato come sospettato da carabinieri e squadra mobile, si era costituito nella mattina del 18 luglio, presentandosi in questura accompagnato da un legale. Ieri mattina il gip Silvia Guareschi non ha convalidato il fermo, ritenendo che non ci fosse il pericolo di fuga, mentre ha disposto il carcere perché ha ravvisato il rischio di reiterazione del reato. Il giovane, assistito dall’avvocato Luca Sebastiani, ieri ha risposto alle domande per mezz’ora, circostanziando meglio la sua versione dei fatti già resa nell’interrogatorio sostenuto con la polizia subito dopo essersi consegnato. Da quanto trapela, ha ribadito di aver colpito il ghanese reagendo a un’aggressione subita da lui per primo. La difesa aveva chiesto i domiciliari in attesa degli sviluppi delle indagini preliminari: "Parliamo di un ragazzo incensurato che si è costituito volontariamente proprio per fornire la sua versione dei fatti", dichiara l’avvocato Sebastiani. A fronte della decisione del gip, la difesa annuncia: "Valuteremo il ricorso al Riesame". Secondo quanto ripreso dalla videosorveglianza, il 23enne lo aveva accoltellato per poi fuggire. Secondo alcuni testimoni, l’aggressore sarebbe stato colpito con un bastone. Il ghanese è stato poi portato all’ospedale e operato, con prognosi iniziale di sette giorni. Pare che la lite sia scoppiata per un cellulare, che il ferito credeva gli fosse stato derubato da uno del gruppo del 23enne. Ma al vaglio degli inquirenti c’era anche la pista della droga.
al.cod.