ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Tentato omicidio in stazione. Accusati uno contro l’altro

I due indiani – con cittadinanza italiana – avevano accoltellato un 40enne africano

La polizia di Stato in stazione

La polizia di Stato in stazione

Si sono accusati a vicenda dell’accoltellamento avvenuto nella notte del 13 gennaio scorso in via Zanichelli, in zona stazione, l’ennesimo episodio di sangue in una zona martoriata negli ultimi tempi da violenze, degrado e aggressioni anche ai passanti. È quanto emerso dall’interrogatorio di garanzia al quale si sono sottoposti ieri i due giovani arrestati dalla polizia di Stato per tentato omicidio in concorso verso un 40enne nigeriano: si tratta di un 26enne e un 36enne di nazionalità indiana, ma di cittadinanza italiana. L’uomo aggredito il 13 gennaio scorso in via Zanichelli era stato trovato esanime vicino a casa sua, con una profonda ferita all’altezza del torace. I soccorsi tempestivi e un intervento chirurgico all’ospedale Santa Maria Nuova gli hanno salvato la vita: dopo qualche giorno di terapia intensiva, è stato dichiarato fuori pericolo con una prognosi di 40 giorni.

I responsabili erano fuggiti, poi gli agenti hanno rintracciato i due attuali indagati nelle loro case di Bagnolo e Budrio di Correggio, dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip per il 26enne, ritenuto l’esecutore materiale, e di arresti domiciliari con braccialetto elettronico per l’altro.

Il ferito, sentito da pm e inquirenti, aveva fornito indicazioni per identificarli; i tabulati, l’aggancio delle celle telefoniche e diverse testimonianze hanno permesso agli investigatori di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due. Davanti al giudice delle indagini preliminari Andrea Rat, ieri è comparso per primo il 26enne, difeso di fiducia dall’avvocato Lucia Larocca: ha risposto alle domande per quasi due ore, addossando al 36enne la responsabilità del ferimento. Secondo quanto trapelato ieri, i due sarebbero stati acquirenti di droga e non spacciatori.

Il legale ha chiesto i domiciliari, ma il giudice Rat ha confermato la misura cautelare da lui applicata, ritenendo che non siano intercorse al momento circostanze tali per cui alleggerirla.

L’avvocato Larocca annuncia: "Valuteremo un possibile ricorso al Riesame". Pure il 36enne, assistito dall’avvocato Federica Riccò, ieri ha risposto a lungo alle domande, indicando nel 26enne l’accoltellatore.

Alessandra Codeluppi