ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Tentato omicidio al Foro Boario. Lo ferì al petto con una coltellata, patteggia una pena di cinque anni

Il 21 novembre scorso un 52enne cutrese fu trovato agonizzante. Soccorso, venne operato d’urgenza. La Mobile rintracciò in poche ore l’autore, un albanese di 43 anni. L’aggressione originata da un debito .

Tentato omicidio al Foro Boario. Lo ferì al petto con una coltellata, patteggia una pena di cinque anni

Ha patteggiato cinque anni di pena un albanese accusato di tentato omicidio verso un 52enne di origine cutrese. Il fatto di sangue del quale l’imputato, il 43enne Bashkim CItozi, doveva rispondere, e da lui ammesso subito dopo essere stato fermato dalla Polizia di Stato, accadde nel pomeriggio del 21 novembre 2023, intorno alle 14, al Foro Boario, dove un uomo fu trovato agonizzante. Al 52enne calabrese fu riscontrata una lesione al cuore compatibile con un’arma da taglio. Analizzando la videosorveglianza e attraverso svariate testimonianze, gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal pubblico ministero Isabella Chiesi, identificarono il presunto responsabile in meno di 48 ore, trovandolo nella serata dal 22 novembre in un circolo a Sesso. Lui ammise subito spontaneamente di essere l’autore dell’aggressione ("Mi dispiace, pagherò per quello che ho fatto"); poi lo ribadì anche davanti al gip Luca Ramponi.

Secondo quanto ricostruito nell’immediatezza, nel primo pomeriggio del 21 novembre il cutrese arrivò con la sua auto nel parcheggio del Foro Boario e, uscito, si accasciò a terra. Un passante allertò il 118, sentendolo dire: "Mi hanno accoltellato al petto". Emerse in prima battuta che il ferito stava dando un passaggio all’albanese quando si verificò l’aggressione. Il 52enne fu colpito al cuore ed ebbe un’emorragia interna; fu trasportato all’ospedale, sottoposto a un intervento e ricoverato in prognosi riservata. Il 43enne, con un piccolo precedente, senza fissa dimora, fu sottoposto alla custodia cautelare in carcere: risultava senza fissa dimora e per lui il gip ravvisò la gravità indiziaria, il rischio di reiterazione del reato e il pericolo di fuga. L’arma usata per ferire il cutrese non è mai stata trovata. L’imputato, ieri presente in tribunale, è difeso dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, che ha raggiunto l’accordo sulla pena con il pm Chiesi, poi ratificato dal giudice Andrea Rat. Nell’immediatezza dei fatti era emerso un possibile regolamento di conti legato agli stupefacenti. Poi è venuta a galla la pista di un credito che l’albanese avrebbe vantato verso il 52enne.