Tennis Il reggiano Motti ’regista’ del torneo Atp 125

Prestigioso incarico a Sassuolo. "Uno sguardo per capire i bisogni di un professionista"

Tennis Il reggiano Motti ’regista’ del torneo Atp 125

Tennis Il reggiano Motti ’regista’ del torneo Atp 125

Nel momento d’oro del tennis italiano c’è anche un po’ di reggianità. In campo sono il singolarista Andrea Guerrieri e il doppista Marco Bortolotti, che ieri ha trionfato. Ma fuori dal campo la vetrina spetta sicuramente ad Alessandro Motti, 45 anni, già top100 al mondo nel doppio, ed ora direttore di tornei tra cui la terza edizione della Emilia-Romagna Tennis Cup, l’unico ATP125 challenger organizzato in regione, in corso fino a sabato allo Sporting Club di Sassuolo.

"E’ iniziato tutto nel 2022 quando Fabio Rossi mi propose di affiancarlo nella direzione della prima edizione del torneo che si è disputata a Parma – racconta Motti - Da lì ho raccolto il testimone ed ora, per conto di Master Group Sport, sono il direttore di due dei cinque tornei ATP125 che si organizzano in Italia: Napoli e, appunto Emilia-Romagna".

A Sassuolo in questi giorni si sta disputando un torneo che propone nomi importanti come Coria, Fognini, Cecchinato, Altmaier, Coric.

"Diciamo che è il torneo su terra più importante che c’è in questi giorni. Siamo riusciti a mettere in piedi un cartellone importante con cinque top 100 e altrettanti che sono stati in passato top50. In più vari giovani promettenti che sono certo faranno strada. Il merito è innanzitutto di Master Group Sport che, sostenuta dalla Regione, garantisce un’organizzazione impeccabile che risponde agli standard elevati richiesti da ATP".

Tra questi ci sono gli hotel a 4 stelle per atleti e accompagnatori, il servizio di trasporto da e per i campi, la messa a disposizione di palestra, accordatura racchette e tanti altri servizi.

"La collaborazione con lo Sporting Club Sassuolo è fondamentale, c’è bisogno di tante persone, dai raccattapalle agli arbitri, da chi si occupa della logistica fino al menù servito ogni giorno".

Quali sono le competenze e le skills per farsi strada in un mondo competitivo come quello di ATP?

"Credo sia importante aver giocato a livello professionistico. Mi basta uno sguardo per capire l’esigenza di un giocatore, il fatto di conoscere la maggior parte di loro, i loro allenatori, i tornei in giro per il mondo sicuramente è un vantaggio unitamente alla conoscenza delle lingue. Di mio ci metto anche che ho fatto un’intera carriera organizzandomi da solo, questo mi ha dato una visione a 360 gradi di cosa significhi organizzarsi e organizzare un evento sportivo".

Tanti anni in giro per il mondo con la racchetta in mano, soprattutto nel doppio.

"Ho sempre preferito giocare in doppio. Non esistono coppie perfette, serve soprattutto la capacità di lavorare di squadra. In questo mi ha aiutato molto il mio passato nel basket" (Motti è stato giocatore delle giovanili di Pallacanestro Reggiana, ndr).

Il tennis italiano sta vivendo un momento magico.

"Lo vedo ogni giorno, qui a Sassuolo abbiamo tanto pubblico con bambini e famiglie che si avvicinano a questo meraviglioso sport. Certo il merito è dell’effetto Sinner, ma dietro ci sono scelte fatte una decina di anni fa in federazione, nulla è casuale".