FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Tannetum VIII, il profumo dell’antica Roma

La presentazione della nuova campagna di scavi archeologici sarà l’occasione per riscoprire l’unguento creato con un’antica ricetta

Alle nuove ricerche prenderanno parte studenti provenienti da Europa e Asia

Alle nuove ricerche prenderanno parte studenti provenienti da Europa e Asia

L’esotico sentore della resina di Galbano e dei semi di Cardamomo, l’olio essenziale di Nardo e la cipriata radice di Iris. E poi rosa, mirra, stimmi di zafferano, petali e resine… Infine cera d’api purissima. È la ricetta antichissima di un profumo solido magicamente ricreato dalla "alchimista" Nadia Davoli: il Tannetum VIII, dedicato alla campagna di scavi archeologici che inizierà lunedì, coordinata sul campo dal professor Paolo Storchi. L’inebriante unguento sarà presentato oggi alle 19 nella sala civica di Taneto nell’ambito della Sagra della frazione, nel corso dell’incontro "Un lusso che tra tutti è il più vano": un viaggio tra i profumi della Roma Imperiale tra esplorazione sensoriale (con degustazioni olfattive e gustative di materie prime naturali), letture di testi di Plinio (a cura di Alessandro Zelioli) e storia, con Storchi che presenterà la nuova missione, l’ottava appunto. Una produzione limitata di Tannetum VIII (contenuto un’ampolla rivestita di juta e cuoio, dotata di un cucchiaino in corno) sarà messa in vendita per sostenere la campagna di scavo, finanziata dal Comune di Gattatico con quello di Sant’Ilario, e da aziende come Clevertech, Italsughero, Flash Battery, l’agriturismo Arco Antico, e Capelli Service.

La missione 2024 - spiegano l’assessora Federica Costi e Storchi - durerà 18 giorni si concentrerà sul riportare alla luce la seconda delle otto torri del complesso del Castellazzo, il sito dove negli scorsi anni sono stati scoperti reperti straordinari tra cui scacchi appartenuti ad un personaggio di alto lignaggio. Le ricerche vedono per la prima volta la presenza dell’Università di Pavia. In campo una squadra di ricercatori non solo italiani ma anche greci, pakistani, russi, indiani e iraniani. La parte di indagine geofisica - affidata al dottor Paul Blockley - sarà molto importante per ricostruire il reticolo stradale e gli edifici ancora nascosti dal terreno, anche se purtroppo non si riesce ancora ad ottenere dai proprietari il permesso di scavare nella zona tra Taneto e Sant’Ilario dove la presenza dell’anfiteatro indica che vi fosse l’area principale di Tannetum.