
I soccorsi in campo (di spalle anche il numero uno Cipriani che a febbraio scorso si ruppe le costole. per un fallo di Vingiano);. sopra, il brutto tackle; qui. a fianco, il 19enne Cristian Truzzi
"Ancora luI". Umberto Vingiano, 28enne trequartista del Nibbiano Valtidone, si è reso protagonista di un bruttissimo intervento ai danni di Cristian Truzzi, classe 2005, esterno della Correggese, finito poi all’ospedale durante la sfida di Coppa Italia d’Eccellenza disputata mercoledì al Borelli di Correggio (vinta poi ai rigori dai piacentini, per la cronaca). A quasi un anno di distanza da un altro scontro di gioco – sempre con Vingiano in tackle – che causò la frattura di due costole al portiere biancorosso Matteo Cipriani, durante la sfida di campionato del febbraio scorso. Ed è proprio per questo che è esplosa la furia della società reggiana, col direttore generale Andrea Rossetti che aveva firmato un post social al vetriolo e di j’accuse (sulla presunta volontarietà e condannando senza mezzi termini Vingiano) sul profilo facebook del club nella serata di mercoledì, poi rimosso ieri mattina per evitare eventuali bagarre legali. Modificandolo semplicemente con "l’augurio di pronta guarigione al nostro giocatore Cristian Truzzi". Lo stesso dg – interpellato ieri dal Carlino – ha preferito non parlare e tornare sulla questione.
Ma riavvolgiamo il nastro. Sul finire di primo tempo, Truzzi calcia la palla e in cospicuo ritardo si trova vittima di un intervento a gamba tesa da parte di Vingiano. Cade e resta a terra dolorante. Sono momenti di paura e il gioco viene sospeso a lungo. Il 19enne verrà poi portato fuori in barella e infine all’ospedale di Guastalla dov’è stato dimesso dopo i primi accertamenti completati nella mattinata di ieri. Il responso ancora non è chiaro, anche se si prefigura un lungo stop: al momento pare essere esclusa la rottura del legamento, ma potrebbe esserci l’interessamento del collaterale interno. Tra una settimana, una volta assorbito l’ematoma, la risonanza decisiva.
La rabbia della Correggese è stata innescata anche dal fatto che l’arbitro Francesco Sapio di Cesena non abbia ravvisato neppure il fallo, nonostante fosse a pochi metri. Anzi, poco dopo ha espulso il preparatore atletico Cesare Cavazzoni mentre stava passando il foglio del cambio da consegnare all’assistente per sostituire il giocatore infortunato. Una raffica di proteste fino alla ripresa del secondo tempo e che poi sono deflagrate a fine partita con parole di fuoco.
Daniele Petrone