Era a letto, quando i carabinieri in piena notte hanno bussato alla sua porta. Il muratore Francesco Riillo - nato a Crotone il 25 gennaio 1984 - era assonnato, mentre i militari gli illustravano le contestazioni che gli erano mosse. Si è vestito e li ha seguiti. In caserma, dov’è stato dichiarato in arresto, si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. Parlano a voce alta però i suoi precedenti: la patente gli era stata revocata diverso tempo fa per guida in stato di ebbrezza. Ma, denunciando lo smarrimento del documento e con un escamotage oggetto di indagine da parte dei militari, Riillo era riuscito a farsi concedere un permesso provvisorio. Ma nemmeno questo era riuscito a mantenere: gli era stato ritirato in agosto, a Napoli. Nonostante ciò avrebbe continuato a circolare con il suo furgone Iveco; il mezzo sarebbe intestato alla madre. Un gruppo di edifici affastellati e semi ristrutturati, un cortile disordinato in mezzo alla campagna, a meno di 10 chilometri dal teatro del devastante incidente. È il civico 33 di Strada Bassa a Montecchio: qui il muratore abita con la madre e qui ha sede la sua impresa individuale. Nessuno dei vicini parla. "È successa una cosa bruttissima. Ma che dire? Non si sa nemmeno se guidasse lui o l’operaio. Se ne vada", ci urla un parente. "Non ho informazioni e non ho ancora incontrato Riillo - dichiara l’avvocato Fabrizio Sessa, del Foro di Reggio, nominato difensore di fiducia dall’indagato -. Lo vedrò presumibilmente lunedì, prima dell’udienza di convalida davanti al Gip. Stante la tragicità della vicenda e per rispetto delle vittime, preferisco mantenere il silenzio". Per le sue intemperanze caratteriali, Riillo era già noto ai carabinieri di Montecchio.
CronacaSvegliato nel suo letto. Il muratore si rifiuta di sottoporsi all’alcol test