
Lo sfogo dell’imprenditore edile Sorrentino: "Non avevo neanche fatto in tempo a riparare il primo danno. Io vorrei presidi con militari armati e una camionetta. Le telecamere che ci sono non bastano. O trovo un garage o sarò costretto a cambiare casa. Sono cinque anni che vivo qui e non è cambiato nulla".
"Sono disgustato, ormai in centro comandano i delinquenti". Nelle parole di Gian Piero Sorrentino, imprenditore edile reggiano, si percepisce tutta la rassegnazione di chi, nel giro di pochi giorni, ha subito due furti consecutivi sulla propria auto. L’uomo abita in via San Filippo e solitamente parcheggia nel parcheggio ex Caam di viale Monte Grappa.
"Venerdì sera ho lasciato l’auto lì, vicino al raccoglitore dell’indifferenziato. La mattina dopo ho trovato una brutta sorpresa: i ladri avevano sfondato il vetro triangolare posteriore, quello piccolo sul lato sinistro, e una volta dentro hanno rovistato ovunque in cerca di oggetti di valore". Il colpo ha fruttato poco, ma ha lasciato il segno. "Mi hanno portato via solo un paio di occhiali Oakley da 450 euro, ma hanno ribaltato tutti i documenti che avevo in macchina e persino le chiavi della mia impresa, che ho ritrovato gettate in strada".
Un episodio già di per sé esasperante, ma la situazione è precipitata pochi giorni dopo. "Ieri mattina mi sono svegliato e, andando verso l’auto parcheggiata sempre in viale Monte Grappa, ho visto che era di nuovo aperta. Stavolta hanno rotto lo stesso finestrino, ma sul lato destro. Non hanno preso nulla, ma hanno comunque messo tutto a soqquadro. E non ero l’unico: c’erano altre macchine con gli stessi danni".
Due incursioni in cinque giorni, quattro finestrini rotti in un anno. I danni iniziano a essere una spesa importante: "Ogni vetro mi costa 350 euro, con il montaggio arrivo a mille. Dopo il primo furto avevo preso appuntamento con il carrozziere per giovedì, ma sto pensando di lasciar perdere: rischio di trovarmi nella stessa situazione tra una settimana".
Di fronte a questa escalation, Sorrentino sta valutando una soluzione drastica: andarsene. "O trovo un garage, o sarò costretto a cambiare casa. Sono cinque anni che vivo qui e non è mai cambiato nulla".
Ma più che il danno economico, a pesare è il senso di insicurezza crescente. "Io vorrei presidi con militari armati e una camionetta. Le telecamere ci sono, ma non bastano: servono più controlli. Ormai iniziamo ad avere paura anche per i furti in casa, perché prima o poi, quando non troveranno più niente nelle macchine, punteranno agli appartamenti". E il timore non riguarda solo i furti. "Le baby gang sono ovunque: ragazzini che, se li guardi in faccia, vogliono litigare, e se discuti magari ti accoltellano. Io sono un uomo, ma figuriamoci una donna: la sera in centro non ci si sente più sicuri".