
Piantedosi avrebbe parlato della possibilità di recuperare "alcune unità". Ma la situazione è tuttora in stallo. Il primo cittadino chiede più posti Sai. "Servono adeguate risorse, altrimenti i ragazzi finiscono nella malavita".
L’Esercito a Reggio non verrà più? Il dilemma del terzo weekend è questo, dopo che il ministro Matteo Piantedosi ha celebrato in Prefettura un Comitato per l’Ordine pubblico che non ha dato, a chi se l’aspettava, tutte le risposte sperate. Prima fra tutte una data, anche significativa, di quando i militari sarebbero arrivati per dare man forte a forze dell’ordine e Polizia Locale nel fronteggiare i luoghi più caldi del degrado reggiano. Nessun annuncio c’è stato ufficialmente. E, secondo quanto riferiscono alcuni tra i presenti ai lavori in Prefettura di due giorni fa, l’inquilino del Viminale si sarebbe fatto ’scappare’ una considerazione che richiama alla cautela. "Vediamo se riusciamo a recuperare qualche unità da mandare", questa sarebbe stata la frase, secondo le indiscrezioni, pronunciata da Piantedosi. Per l’Esercito in stazione, come chiesto in primis dal Comune, probabilmente ci sarà quindi da aspettare ancora un po’.
Il summit in Prefettura – tra i presenti, ‘ospiti’ della dottoresa Maria Rita Cocciufa, c’erano tra gli altri anche il presidente delle provincia, Giorgio Zanni, e diversi dirigenti delle forze dell’ordine – è al centro anche dell’intervento che ieri ha trasmesso il sindaco Marco Massari. "Abbiamo accolto con grande favore la disponibilità del ministro Piantedosi a rinforzare gli organici delle forze dell’ordine, una delle richieste più impellenti che arrivano dal nostro territorio – ha detto il primo cittadino dicendosi sostanzialmente soddisfatto della visita del Ministro degli Interni –. "Un segnale di attenzione per la nostra città - ha continuato Massari tramite una nota –, da parte nostra abbiamo ribadito le richieste che da tempo abbiamo messo sul tavolo per cercare risposte adeguate a fenomeni che si stanno manifestando, dalla prevenzione e repressione alla fondamentale dimensione sociosanitaria".
Sulla richiesta dell’adesione all’operazione ‘Strade Sicure’ con l’Esercito in zona stazione, "la valutazione è ancora in corso e attendiamo risultanze a breve, consapevoli che sia una misura importante, ma non risolutiva e che l’adeguamento degli organici garantirebbe in ogni caso un maggior presidio dei territori più in sofferenza", ha continuato Massari. Sul tavolo anche l’istanza di maggiori risorse da dedicare ai Sai, i centri di accoglienza integrazione per i minori non accompagnati. "Uno stanziamento adeguato ci aiuterebbe a implementare ulteriormente i percorsi di assistenza e inserimento di persone che arrivano nella nostra città senza una rete familiare e, una volta concluso il periodo di accoglienza previsto dalla legge, finiscono spesso per essere assoldati da organizzazioni malavitose", ha concluso il primo cittadino.
Insomma, tanti rebus ancora da sciogliere ci sono, intanto però le ‘Zone Rosse’ hanno iniziato a funzionare con già 10 allontanamenti dalle zone calde in pochi giorni. "Il ministro Piantedosi – diceva la nota del Viminale di due giorni fa – ha ascoltato le richieste del territorio, che hanno riguardato soprattutto l`area della stazione storica e ha garantito massima attenzione e impegno. In particolare sul rafforzamento degli organici, il titolare del Viminale ha rappresentato che già lo scorso anno sono state inviate nella provincia circa quaranta unità aggiuntive di personale delle forze di polizia e ha assicurato per il 2025 ulteriori immissioni in servizio".
pa. ros.