Reggio Emilia, 27 novembre 2024 – Faide e botte tra gruppi di persone di etnia pakistana, è arrivata a sentenza una lunga vicenda (risale al 2018) fatta di rapine e lesioni aggravate da parte di cinque uomini nei confronti di due connazionali, ‘rei’ di essere andati a lavorare per un’altra ditta concorrente. Uno dei condannati il 20 novembre dal tribunale di Macerata (i fatti sono accaduti sei anni fa a Recanati) è residente nel Comune di Reggio Emilia, e a seguito dell’iter processuale il 24enne è stato riconosciuto colpevole e condannato a 4 anni e 2 mesi in regime di detenzione carceraria oltre al pagamento di una multa di 2.200 euro. L’ufficio esecuzioni penali della procura di Macerata ha quindi emesso l'ordine di esecuzione per la carcerazione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nella giornata di ieri 26 novembre 2024, dai Carabinieri della stazione di Reggio Emilia principale.
Nell’anno 2018, l’uomo secondo le ricostruzioni si è reso responsabile con altre cinque persone dei reati di rapina e lesioni personali aggravate ai danni di due loro connazionali. Sarebbe stata una spedizione punitiva, contro due braccianti pakistani loro connazionali, che avevano deciso di andare lavorare per un’altra ditta. Nello specifico il condannato, con altre quattro persone, la sera del 14 agosto 2018 a Recanati, si sarebbe recato armato di bastone, presso l’abitazione occupata dalle due vittime, che avrebbero lasciato il lavoro alle dipendenze dell’ex datore di lavoro, per lavorare presso un'altra ditta, e li avrebbero picchiati in varie parti del corpo impossessandosi dei telefoni cellulari in loro in uso.
I due aggrediti, sprovvisti di telefono cellulare, uscivano in strada chiedendo aiuto ad alcuni passanti che allertavano il 112 ed i sanitari. A seguito delle lesioni i due venivano dimessi con una prognosi rispettivamente in 10 giorni per ferita al capo e contusioni a un braccio una delle vittime, e 7 giorni per trauma contusivo a un gluteo e a un’anca la seconda vittima. A seguito della denuncia, i carabinieri davano avvio alle indagini, che permettevano di risalire ed identificare gli esecutori materiali della spedizione punitiva, tra cui il condannato residente a Reggio, i quali vennero trovati in possesso dei cellulari sottratti alle due vittime. Pertanto venivano denunciati per i reati di lesioni personali aggravate e rapina.