"Spazi inutilizzati come alternativa al bosco Ospizio"

Il Movimento per Reggio critica il progetto del nuovo Conad all'Ospizio, suggerendo di riqualificare edifici esistenti anziché consumare suolo. Chiedono al Comune soluzioni sostenibili per cittadini e ambiente.

"Spazi inutilizzati come alternativa al bosco Ospizio"

Il Movimento per Reggio critica il progetto del nuovo Conad all'Ospizio, suggerendo di riqualificare edifici esistenti anziché consumare suolo. Chiedono al Comune soluzioni sostenibili per cittadini e ambiente.

"In questo particolare periodo si parla tanto di ridurre il consumo di suolo e noi cittadini non ce ne accorgiamo?". Inizia così la nota di Movimento per Reggio, guidato da Paola Soragni (in foto), che tramite l’attivista Patrizia Iotti dà voce alle proteste contro il progetto del nuovo Conad all’Ospizio: "Ci dobbiamo domandare quanti edifici fatiscenti e non utilizzati ci sono in città. E questa domanda deve essere rivolta a chi amministra la nostra città. E dobbiamo chiedere anche se ne è stato fatto un censimento.

Perché basta fare una breve passeggiata lungo la via Emilia- zona Ospizio per rendersi conto che, nei dintorni, di queste realtà ce ne sono. Sicuramente qualcuno si è imbattuto in una vecchia palestra abbandonata o in una serie di villette mai finite. Allora perché non utilizzare fondi del PNRR (erogabili fino al 2026) presentando progetti che prevedano la riqualificazione di ciò che è già “in essere” e che potrebbe essere trasformato in “servizio al cittadino”? In questo modo si otterrebbe un doppio vantaggio. Da una parte, la messa in sicurezza di alcune zone del territorio,; dall’altra, la possibilità di preservare un’area verde o boschiva da ulteriore cementificazione. E così pensando (e neppure con troppo sforzo ), ci potremmo immaginare che il bosco di Ospizio venga donato alla comunità. Solo con questo pensiero, e un briciolo di immaginazione, avremmo preservato 31.050 mq di superficie territoriale collocata tra due delle principali arterie stradali di Reggio Emilia.

Quindi, uscendo di casa, con occhi ben aperti, chiediamo al Comune che ricerchi soluzioni praticabili e sostenibili per cittadini e ambiente".