DANIELE PETRONE
Cronaca

Sicurezza, i sindaci lanciano la petizione anticrimini

Rubiera, Scandiano, Castellarano, Casalgrande, Baiso e Viano: oltre 200 adesioni il primo giorno, chieste al governo pene più severe sui furti in casa

Il sindaco Emanuele Cavallaro

Il sindaco Emanuele Cavallaro

Reggio Emilia, 4 febbraio 2017 -  UNA PETIZIONE online per chiedere al Governo la certezza della pena sui furti in appartamento, promossa da tutti i sei sindaci dell’Unione Tresinaro-Secchia. Una mossa che anche politicamente è forte, dato che cinque di questi primi cittadini sono del Pd. La raccolta firme digitale è stata lanciata sul sito specializzato nel genere www.change.org da Emanuele Cavallaro (foto, Rubiera), Alessio Mammi (Scandiano), Alberto Vaccari (Casalgrande), Fabrizio Corti (Baiso), Giorgio Zanni (Castellarano) e Giorgio Bedeschi (Viano). E già ieri, primo giorno di lancio, ha superato le 200 firme.

IL TESTO prende spunto dalle parole del procuratore capo dell Corte d’Appello di Bologna, De Francisci: «Agli occhi della criminalità dell’Est Europa la commissione di delitti in Italia è operazione più lucrosa e meno rischiosa che in patria. E alle loro carceri sono preferibili le nostre». Insomma l’obiettivo è inasprire le pene per i ladri che stanno gettando nella paura la zona ceramiche, come tutta l’Italia, che ha visto un’escalation spaventosa di furti in abitazione. «Temiamo che l’attuale sistema normativo - continuano i sindaci - e le previsioni di pena minima rendano inapplicabili, in molti casi, le opportune misure preventive per impedire il reiterarsi dei reati e la fuga. Abbiamo avuto pochi mesi fa una positiva interlocuzione col ministro Orlando (a cui scrisse Cavallaro, ndr) su questo tema: le misure correttive, proposte, tuttavia non sono ancora arrivate in Senato. Chiediamo che Governo e Parlamento si adoperino per individuare lo strumento normativo più rapido per affrontare una situazione che rischia di rendere vani gli sforzi delle forze dell’ordine del territorio, sovraccaricando del resto il sistema della giustizia: non è possibile essere terreno attrattivo per la criminalità.

INFINE un pensiero va alle famiglie colpite dai furti: «Raccogliamo il dolore e la rabbia dei nostri cittadini - concludono i sindaci - vittime di questi reati, che se anche non lasciano ferite fisiche, duramente colpiscono e lasciano il segno a lungo. Ci siamo impegnati a garantire risorse e progetti per ciò che è di nostra competenza: fondi, telecamere, polizia municipale. Ma l’ordine pubblico e la sicurezza risultano intestate - ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione - in via esclusiva allo Stato». Insomma, quello che hanno potuto, hanno fatto. Ora tocca al Governo.