"Se ritengono che non ci siano più le condizioni geopolitiche per fare quell’investimento, ce lo dicano". L’assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla, manda un ultimatum ai vertici di Silk-Faw, la joint venture sino-americana che doveva costruire una fabbrica di supercar a Gavassa. L’assessore ritiene che dietro alle attuali difficoltà (oggetto tra l’altro di un esposto che ha portato all’apertura di un’inchiesta fiscale) possa esserci il mutato scenario internazionale e i rapporti sempre più complicati tra Stati Uniti e Cina.
Ma non solo. "Il tratto politico inizia ad avere sempre più spessore. Non è sufficiente che Katia Bassi (managing director di Silk-Faw, ndr) dica anche oggi che si farà, perché questo ‘si farà’ l’ho sentito un po’ troppe volte. Mi devono portare fatti tangibili. Devono solo parlare i fatti", scandisce Colla, che conferma la convocazione a breve del board della società.
"E’ evidente – aggiunge Colla – che Comune e Regione abbiano grande attenzione sul fenomeno. Ovviamente il tempo è finito, ma non possiamo avere dei lavoratori che non prendono lo stipendio, fornitori che non vengono pagati e il rogito che non viene fatto. Non va bene, quel progetto reggeva anche con un tratto di reputazione".
E ancora: "Non ho cambiato idea: il progetto è molto bello. I promotori hanno messo quasi 60 milioni di euro già spesi per la progettazione, noi a breve dovremo fare una convocazione del board per farci dire se quel progetto c’è ancora", prosegue.
"Noi non abbiamo dato un euro. Sembra che si giochi sui 4,5 milioni: abbiamo fatto una delibera come sempre facciamo, l’erogazione può avvenire se fanno lo stabilimento, la ricerca e i processi produttivi. Quei soldi lì, anzi, avrei voluto darglieli, voleva dire che c’era già tutto l’investimento", si rammarica Colla. "Quell’investimento non è soggetto ai costi energetici. Stiamo parlando di Faw, che nei mesi scorsi stava trattando il gruppo Iveco per 3,5 miliardi".