Prevenire le violenze agli operatori sanitari delle Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza (Rems), con misure come quali la presenza ’costante’ di guardie private non armate. È l’impegno chiesto in una risoluzione in Regione a firma dei consiglieri reggiani Alessandro Aragona (Fratelli d’Italia, primo firmatario), Maria Laura Arduini, Andrea Costa, Elena Carletti, Anna Fornili (Pd) e Paolo Burani (Avs). "Le Rems – ricorda Aragona – sono strutture di detenzione e cura destinate a persone con problemi psichiatrici giudicate socialmente pericolose. È necessario adottare misure appropriate per prevenire nuove violenze agli operatori sanitari, come accaduto nell’agosto scorso alla Rems di Reggio Emilia, e valutare se le misure di sicurezza sono adeguate ed eventualmente richiederne una revisione". Tutto ciò, aggiunge l’esponente di Fdi, "deve essere finalizzato a ridurre il rischio di aggressioni e aumentare la sicurezza del personale sanitario e degli operatori". Fra le proposte contenute nell’atto, "rafforzare soluzioni strutturali e logistiche per rendere gli spazi più sicuri, ad esempio attraverso l’adozione di arredi antiscasso e anti-contundenti, e predisporre protocolli per la gestione delle situazioni di emergenza, garantendo una rapida comunicazione con le forze dell’ordine". La "sicurezza di ospiti e operatori è una priorità assoluta", si ricorda infine nella risoluzione.
CronacaSicurezza nelle Rems: asse bipartisan reggiano: "Assicurare l’incolumità di operatori e ospiti"