Reggio Emilia, 31 ottobre 2024 – Umidità e condensa rendono il parquet del Palasport di Reggio Emilia scivoloso e i cestisti cadono a ripetizione non per falli, ma per un effetto aquaplaning. I gestori dell’impianto allora ricorrono ad un bizzarro rimedio: lavare il terreno di gioco con Coca-Cola. È avvenuto domenica scorsa durante la partita di Serie A tra Unahotels e Germani Brescia, con il match più volte interrotto per dare una ripassata con gli stracci. Scoppia la rivolta degli atleti che, tramite la Giba (Giocatori Italiani Basket Associati), denunciano "forti rischi per la salute dei giocatori in campo", e chiedono che in situazioni di rischio potenziale sia obbligatorio il rinvio della partita. Proprio come è avvenuto, sempre domenica, nell’incontro del campionato di Serie B Bakery Piacenza-Lumezzane: gli arbitri hanno detto stop dopo 5 minuti e 40 secondi di gioco. È uno degli effetti collaterali inaspettati delle forti precipitazioni della scorsa settimana, legate agli evidenti cambiamenti climatici che sovvertono le caratteristiche richieste dal Regolamento sportivo per la costruzione e l’agibilità degli impianti.
A Reggio la partita al Palabigi – di proprietà comunale – la condensa dovuta all’umidità e alla presenza di circa 4mila spettatori, ha obbligato decine volte a far entrare in campo gli addetti alle pulizie. Il problema si era già manifestato in mattinata, suscitando le proteste della squadra ospite. Ma nulla da fare: the show must go on, è stato deciso dagli arbitri. Grazie allo zucchero e a un pizzico di fortuna, la pillola amara è andata giù e nessun cestista è rimasto infortunato. Tra le voci indignate anche quella di Amedeo Della Valle, guardia del Brescia ed ex della Pallacanestro Reggiana, che su X il giorno successivo ha scritto: "Con grande rammarico mi trovo a dover segnalare le condizioni del parquet. Abbiamo fatto più volte presente già la mattina nella sessione di tiro quanto fosse pericoloso, non è cambiato nulla, la situazione durante la partita è anche peggiorata".
La Giba ora chiede "a tutto il movimento e ai gestori degli impianti un cambio di passo per far sì che i palazzetti dove si giocano partite di campionati nazionali siano dotati di aria condizionata". Dal canto suo il Comune di Reggio ha fatto sapere che il Palabigi è un impianto a norma, con le attrezzature omologate, il parquet con le caratteristiche tecniche prescritte. Non sussiste l’obbligo nei palazzetti né di aria condizionata né di impianti di deumidificazione, ma solo di ricambio aria e riscaldamento. Spetta piuttosto al primo arbitro controllare ed approvare tutte le attrezzature… Ergo, anche il campo di gioco.