PAOLO ROSATO
PAOLO ROSATO
Cronaca

"Si rimetta in sella un Cda forte. Troppe le sfide ora sul tavolo"

Le sigle sindacali criticano il tempismo ritenuto "inopportuno" della scelta del manager del ‘Tpl’. Fim-Uilm-Ugl: "La nuova figura sia specializzata". Filt-Cgil: "Serve chiarezza sulla società unica".

Un mezzo di Seta con la livrea. reggiana. L’azienda è anche a Modena e Piacenza

Un mezzo di Seta con la livrea. reggiana. L’azienda è anche a Modena e Piacenza

"Le dimissioni del presidente Cirelli aprono la necessità di rimettere in sella un Cda di Seta pienamente operativo, non c’è tempo da perdere in questa fase nella quale sta prendendo forma una nuova società unica regionale. Fase che spalanca le porte all’opportunità di porre alla guida del Cda una figura specializzata nel trasporto pubblico locale." Così i leader sindacali Gaetano Capozza (Fit Cisl), Carmine Bovienzo (Uil Trasporti) e Roberto Giampietri (Ugl Autoferro) commentano l’uscita di scena del presidente Seta. "Auspichiamo che dimostri unione d’intenti con Reggio, certi che l’obiettivo comune dei soci debba essere quello di procedere nel migliore interesse dei cittadini e degli utenti del trasporto pubblico. Il gioco di squadra tra le due città sulla scelta di una buona candidatura dimostrerebbe che Reggio e Modena vogliono davvero assumere una postura coordinata – continuano le sigle sindacali –, quanto mai utile ora che si arriverà al confronto per avviare la società unica regionale, per definire i rapporti di forza interni e per determinare se i territori avranno una reale, effettiva capacità di intervento per migliorare la qualità del servizio e delle condizioni di lavoro". Gli occhi sono puntati alla questione della governance di Seta che sta subendo una forte accelerazione, stando anche alle dichiarazioni del presidente Michele de Pascale. "I nodi verranno al pettine e il primo riguarda i soci pubblici, cioè i Comuni e le Province di Reggio, Modena e Piacenza: hanno il 51% ma non esercitano un controllo pubblico su Seta. Ecco perché il nuovo presidente dovrebbe avere nel suo curriculum una solida preparazione in ‘tpl’, che permetta all’azienda e ai suoi soci di stare un passo avanti".

Critica anche la Filt-Cgil. "Non è sicuramente il momento adatto per dare le dimissioni – sottolinea il segretario reggiano Federico Leoni –: ci sono le prospettive regionali aperte, oltre agli impegni sui bandi del 2026. E poi si discutendo dell’omogeneità sui trattamenti salariali di vecchi e nuovi assunti. Insomma, in un momento così è una brutta notizia per l’azienda e per i lavoratori. Non dico un fulmine a ciel sereno, ma quasi. Auspichiamo una rapida soluzione della situazione, serve una figura capace e competente, che abbia la possibilità di agire celermente sulle tante tematiche aperte. Anche sulla scelta dirimente tra azienda unica e holding regionale per il tpl, prima si decide e meglio è per tutti".

pa. ros.