Si è spento Giorgio Medici. Elegante e appassionato. Portò il lambrusco nel mondo

È stato lui negli anni Settanta a intuire il potenziale del vino frizzante rosso e a sognare in grande. Il dolore della famiglia: "Ci ha insegnato ogni giorno cosa significa lavorare insieme". .

Si è spento Giorgio Medici. Elegante e appassionato. Portò il lambrusco nel mondo

È stato lui negli anni Settanta a intuire il potenziale del vino frizzante rosso e a sognare in grande. Il dolore della famiglia: "Ci ha insegnato ogni giorno cosa significa lavorare insieme". .

Un figlio, un padre, un nonno e un imprenditore, figura di spicco del mondo vitivinicolo reggiano e internazionale.

Questo è stato Giorgio Medici, scomparso ieri all’età di 86 anni dopo una vita dedicata alla famiglia e al tesoro rosso, il lambrusco.

Proprio la famiglia Medici dà il triste annuncio della morte di Giorgio, amato papà e nonno, e imprenditore della Cantina Medici Ermete, conosciuta e apprezzata nel mondo. Un uomo elegante e legatissimo al proprio territorio, che si è impegnato tutta la vita a esportare il suo amato Lambrusco oltre i confini locali, regionali e nazionali.

"Giorgio Medici è passato a miglior vita stamane, circondato dall’affetto dei suoi cari, lasciando un grande vuoto nella famiglia e nell’azienda Medici Ermete, che ha visto crescere anno dopo anno", sono le parole diramate dalla famiglia per annunciarne la perdita.

È stato Giorgio negli anni Settanta a intuire il potenziale del Lambrusco e a sognare in grande, decidendo di portare Oltreoceano il vino che già il padre Ermete produceva.

In vita ha visto realizzato il suo sogno, portando il Concerto – il suo vino più amato – prima in America e poi in tutto il mondo. Prima ancora, però, negli anni Sessanta, il vino rosso aveva conquistato i tedeschi consumatori incalliti di birra, proprio grazie all’intuizione di Giorgio, insieme al fratello Walter.

Presidente del ‘Consorzio per la Tutela e la Promozione dei vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa’ e presidente del ‘Consorzio per la Promozione del Marchio Storico dei Vini Reggiani’ dal 1996 al 2002, consigliere e proboviro di Unindustria Reggio Emilia, consigliere nazionale e socio fondatore di Assoenologi, Giorgio Medici ha passato la passione per il territorio, per le persone e per il vino reggiano prima ai figli Alessandra e Alberto e poi ai nipoti Alessandro, Beatrice, Edoardo e Lorenzo.

Una delle sue più grandi soddisfazioni, ha sempre dichiarato, è stata quella di vedere diverse generazioni avvicendarsi alla guida dell’azienda, diffondendo la cultura del territorio, la visione etica e la passione per il vino come lui l’aveva immaginata.

"Ci lascia oggi – dichiara la famiglia – un uomo che ci ha insegnato, ogni giorno della sua vita, cosa significa essere una famiglia e lavorare con passione, insieme. I suoi principi e valori lasciano una traccia indelebile in tutti noi e nell’azienda. Vogliamo ricordarlo come un grande padre, un grande nonno e un grande imprenditore, che è sempre stato capace di vivere appieno il presente ma con la mente rivolta a un futuro positivo che ha concorso a creare per noi tutti. Grazie per il tuo esempio, buon riposo".

Quest’anno a maggio si era appena festeggiato il trentesimo compleanno del Lambrusco Concerto, la bolla reggiana dei record prodotta da Medici Ermete.

"Il Concerto è stato il primo lambrusco cru d’Italia, un’intuizione semplice quanto d’avanguardia nel 1993, quando è iniziata la produzione – dichiarava in quei giorni il nipote Alessandro, quinta generazione Medici – Espressione del singolo vigneto – la tenuta Rampata di Montecchio Emilia".

Per coloro che volessero dare un ultimo saluto a Giorgio Medici, la salma sarà esposta alla Camera del Commiato di Calerno oggi, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.

I funerali si terranno invece domani alle 10 nella Chiesa di Gaida.

lmf