BENEDETTA SALSI
Cronaca

“Shabbar è molto provato”. E spunta un altro movente

Il padre di Saman Abbas è detenuto nel carcere di Modena dopo l’estradizione. La visita di Servillo. Della Capanna: “Potrebbero esserci dei colpi di scena”

Reggio Emilia, 3 settembre 2023 – Una mezz’ora scarsa di colloquio, faccia a faccia con uno dei suoi avvocati. Shabbar Abbas, detenuto nel carcere di Modena, ieri è apparso "molto provato, in preda a una tremenda emicrania, stava andando in infermeria".

La verità del padre di Saman: “Soffre per la figlia morta, è innocente”

Shabbar Abbas accusato dell'omicidio della figlia Saman
Shabbar Abbas accusato dell'omicidio della figlia Saman

Ora è caccia alla madre, ancora latitante in Pakistan

Simone Servillo, suo difensore assieme a Enrico Della Capanna, ieri ha visitato Shabbar Abbas, il padre di Saman, estradato dal Pakistan nella notte fra giovedì e venerdì. È accusato, assieme alla moglie, al fratello e a due nipoti, dell’omicidio, del sequestro e della soppressione del cadavere della 18enne, nella notte fra il 30 aprile e il 1° maggio 2021.

"Il nostro colloquio è stato breve, l’ho trovato provato a livello fisico – commenta Servillo –. Molto provato dagli eventi degli ultimi giorni e dal modo in cui è stato ‘gestito’: non dorme da tre giorni. Sono anche preoccupato dalle sue condizioni di salute, stava andando in infermeria per una fortissima emicrania. Lo rivedremo lunedì e spero che sia in condizioni migliori".

Servillo anticipa anche che Shabbar sarà presente in aula appena il processo riprenderà davanti alla Corte d’Assise.

"È sempre stata sua ferma intenzione di essere presente – chiosa il legale –. Si professa assolutamente non colpevole. Lui nega assolutamente di aver commesso questo atroce delitto". E, in merito al suo trasferimento dal Pakistan, conclude: "Questa estradizione ha colto tutti di sorpresa".

L’altro suo difensore di fiducia, Enrico Della Capanna, lo vedrà invece per la prima volta domani, di persona. "Devo parlare con lui, finora non sono riuscito a farlo in maniera seria tramite Whatsapp – anticipa l’avvocato –. Devo discutere con il mio assistito di alcune rivelazioni che potrebbero cambiare il processo e che aprirebbero scenari su un movente completamente diverso dell’omicidio, che alleggerirebbe la sua posizione".

Saman, secondo l’accusa, sarebbe stata uccisa dopo essersi ribellata a un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan.

"Se la figlia fosse stata uccisa durante un diverbio per altre ragioni, la posizione di Shabbar e della moglie ne uscirebbero molto ridimensionate", chiosa Della Capanna.

Sul piatto c’è anche una possibile modifica del calendario: la prossima udienza era fissata per venerdì, con l’audizione del fratello di Saman.

"Chiederò alla presidente Beretti che una testimonianza così delicata non sia nella prima udienza in cui lui compare di persona – continua Della Capanna –. E anche di verificare quali testimoni dovremo risentire tra quelli che sono stati ascoltati quando la sua posizione è stata stralciata. Ad esempio ufficiali di polizia giudiziaria comparsi nella fase iniziale".