Il Tar di Parma ha deciso di prendersi ulteriore tempo prima di emanare una sentenza che metterà un punto definitivo alla querelle fra il Comune, proprietario della palestra Fit Village di via Mazzacurati, e Play Games, la società che da 30 anni gestisce l’impianto sportivo. L’udienza sull’ordinanza di sgombero emanata dal Comune per i locali della palestra si è svolta ieri mattina, ma i giudici si sono presi del tempo supplementare per decidere sulla complessa vicenda in cui sono a rischio 33 posti di lavoro e le quote versate da circa 1.000 abbonati al centro sportivo che si avvia alla chiusura. Il 2 luglio infatti l’amministrazione aveva inviato una dirigenziale dettando la scadenza della proroga al 30 giugno 2024 e inviando l’ ordine di rilascio dei locali. Da qui il ricorso al Tar di Play Games contro il Comune "in ragione – sostiene la società – di una proroga legale al 31 dicembre 2024". Nonostante la mancanza del verdetto, si è tuttavia svolto oggi un nuovo incontro in municipio tra il vicesindaco Lanfranco de Franco, i sindacati Slc e Nidil Cgil e una delegazione della società. All’ordine del giorno del confronto, le misure per tutelare i dipendenti, prima fra tutte l’ipotesi di una ricollocazione in altre realtà sportive della città, coinvolgendo la Fondazione dello sport che fa capo all’amministrazione. Più “rigidità” sarebbe invece stata espressa dall’ente locale rispetto alla possibilità di inserire, in un eventuale bando per riassegnare la gestione dell’immobile (dopo alcuni lavori strutturali da quantificare), una clausola sociale per riassorbire i vecchi lavoratori.
Il Comune contesta all’attuale gestore del Fit Village il mancato pagamento di canoni di affitto per 126mila euro, ma la controparte si è appellata alla legge Covid, per cui la concessione sarebbe stata prorogata in automatico fino al 31 dicembre, sostenendo inoltre di non dover pagare i canoni di affitto per un’attività ritenuta soggetta a benefici.