La situazione igienico sanitaria era arrivata oltre il limite, e da un po’ di tempo si era aggiunto pure il pericolo di stufette elettriche (e a gas) collegate con allacciamenti abusivi alla rete elettrica. Ieri mattina il personale di Polizia di Stato e della polizia locale, con il coordinamento di un funzionario della Questura, è intervenuto in via Vecchi, effettuando lo sgombero di alcuni garage di un condominio. La liberazione degli spazi ha preso avvio dopo la segnalazione effettuata dall’amministratore Andrea Galeotti e diretta al questore Giuseppe Maggese.
"Pochi giorni fa, con l’avvocato Ilaria Mancuso, abbiamo richiesto l’intervento delle forze dell’ordine – spiega Galeotti –. Soprattutto perché abbiamo scoperto che questi individui utilizzavano le stufette a gas per scaldarsi. C’era il serio pericolo di ripetere quello che è successo alla torre, dove però sono scappati dei morti. Devo ammettere che sono stati celeri, contattandomi velocemente e li ringrazio".
Alle 9,30 così le forze dell’ordine si sono riunite con l’amministratore Galeotti, coordinando l’attività fino alle 10,30 circa. All’interno della zona condominiale gli operatori hanno trovato quattro garage apparentemente forzati e aperti, di cui solo due di questi in quel momento occupati da soggetti extracomunitari. In totale sono stati identificati cinque soggetti, tutti extracomunitari originari da paesi di nord e centro Africa. Su alcuni materassi adagiati all’interno dei garage occupati sono stati sorpresi a dormire due soggetti risultati essere poi irregolari sul territorio nazionale.
"Un soggetto si è persino barricato all’interno di uno di questi garage – precisa l’amministratore – rendendo necessario l’intervento di un fabbro per aprire la serratura del locale".
Dopo le attività di controllo, i soggetti allontanati dai garage sono stati condotti in Questura per verificarne l’identità e la regolarità sul territorio nazionale. "I garage su cui le forze di polizia sono intervenute – chiarisce Galeotti –, erano stati già sgomberati e chiusi con i lucchetti dai residenti".
In passato il condominio infatti aveva inviato più esposti alla Questura e al Comune, segnalando il degrado dell’area.
"Da amministratore una situazione così grave non l’avevo mai vista prima – ammette Galeotti –, e purtroppo non è solo un problema di via Turri ma anche di via Emilia all’Ospizio, via Secchi, via Roma, che sono zone centrali. Per questo servono città più attive, altrimenti il degrado prenderà il sopravvento. Questo deterioramento è pericoloso, negli anni si è spostato e ha contaminato più aree. La frazione di Rivalta o il comune di Albinea, per esempio, più avanti potrebbero avere problemi simili. Nessuno è escluso".