ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Sesso con una minorenne. L’ex educatore di Cl Davoli condannato a quattro anni

Ieri la sentenza in abbreviato, riqualificato il reato d’accusa: non c’è stata violenza. Il 53enne: "Chiedo scusa alla ragazza". A lei una provvisionale di 50mila euro.

"Chiedo scusa alla ragazza". Lui, Andrea Davoli, 53enne reggiano, ex insegnante di religione nelle scuole superiori ed educatore di Comunione e Liberazione, ha preso la parola davanti al giudice e anche ai genitori (presenti ieri in tribunale), che gli avevano affidato la loro figlia. Lei aveva 14 anni, e l’uomo era il suo educatore, quando ebbero una liaison: condotta che la Procura ha inquadrato in violenza sessuale aggravata dalla minore età, ma che ieri il gup Andrea Rat ha riqualificato in atti sessuali con minorenne, condannandolo a 4 anni in abbreviato (dunque incluso lo sconto di un terzo), riconoscendo le attenuanti generiche. Secondo le indagini, dall’aprile al maggio 2023, tra Rimini e Reggio, "abusando delle condizioni di inferiorità dovute alla differenza di età e alla immaturità psicologica della minore", Davoli la indusse a baciarlo (Natale 2022) e poi, nel tempo, anche a rapporti sessuali. Il 53enne fu arrestato il 19 agosto 2023: l’inchiesta era stata aperta dalla Procura di Rimini perché il presunto primo rapporto sessuale avvenne a Viserbella, durante un meeting di Cl. L’uomo finì in manette a Caorle (Venezia), dove si era già isolato di sua iniziativa dopo aver saputo della denuncia. Poi il fascicolo passò a Reggio, perché qui sarebbero iniziati gli approcci e poi la relazione. Durante l’interrogatorio di garanzia, Davoli ammise la storia con la 14enne, sostenendo che le’ lo avrebbe ’provocato’: l’uomo, dopo aver fatto una promessa di castità per vent’anni, non avrebbe resistito alla tentazione. Inizialmente il gip, ritenendo che ci fosse il consenso della ragazzina seppur viziato, lo tenne in carcere per atti sessuali con minorenne. Poi era stato messo ai domiciliari su richiesta del difensore, dopo che fu sentita la ragazzina nel dicembre scorso durante l’incidente probatorio. La Procura aveva promosso una consulenza da cui era emersa la fragilità della ragazzina, formulando così l’accusa di violenza sessuale per induzione. Ed era ricorsa al Riesame che aveva disposto il carcere, poi confermato dalla Cassazione. Ieri il pm Maria Rita Pantani ieri ha chiesto una pena di 7 anni, 1 mese e 10 giorni, senza attenuanti generiche, ravvisando il reato più grave, argomentato dal fatto che lui ha serbato atteggiamenti ambigui verso altre minorenni. L’avvocato difensore Liborio Cataliotti ha domandato la riqualificazione in atti sessuali con minorenne, sostenendo si sia trattato di un errore macroscopico del 53enne ma isolato e dovuto a una debolezza umana. Davoli si trova ora in carcere a Gorizia: ieri la difesa ha chiesto i domiciliari. La famiglia si è costituita parte civile tramite l’avvocato Alessia Catenacci: alla ragazza riconosciuti 50mila euro di provvisionale, ai genitori 20mila euro totali. A pena espiata, disposte pure l’interdizione perpetua all’insegnamento, il divieto d’avvicinamento ai minori e ai luoghi da loro frequentati, l’obbligo di segnalare i suoi spostamenti alle forze dell’ordine per 18 mesi.